Tredici ore (Deon Meyer)
Una ragazza in fuga, degli assassini all’inseguimento, ed un polizotto che deve bloccarli E bravo Deon Mayer, che sta molto maturando: in questo romanzo si è avvicinato molto ad uno dei miei punti di riferimento (il Tom Clancy dei primi romanzi). La suspense c’era tutta e mi ha fatto divorare il romanzo in… più o meno tredici ore. Il titolo, però, non è il tempo di lettura previsto ma la durata della giornata del poliziotto Bennie Griessel. Svegliato la mattina presto per l’omicidio di una ragazza americana, riuscirà, dopo 13 ore intense e vissute di corsa, a risolvere il caso e salvare l’amica e connazionale della defunta. Bennie è stato appena nominato “mentore” di un gruppo di giovani ispettori di polizia e questo è il primo caso per lui come supervisore: dovrà guidare uno dei suoi pupilli in un corpo di polizia sudafricana in completo e repentino cambiamento. Ma non è solo la polizia che cambia: è tutto il Sudafrica che è in fermento, con le varie etnie che cercano di fondersi, di unirsi in una identità nazionale, anche se sfaccettata e con mille sfumature. Ma anche con tante persone che continuano a covare odio o disprezzo o disinteresse verso persone di altre etnie. Bennie è intelligente, ha un innato istinto per capire assassini e delinquenti. Sa pensare come loro e questo lo aiuta molto nel risolvere i casi. Ha però un problema… o meglio: aveva. L’alcool. Era un alcolizzato ma – in questo romanzo – non tocca l’alcol da […]