La carta più alta (Marco Malvaldi)
“Se l’imbecilli volassero bisognerebbe datti da mangiare colla fionda, bisognerebbe” (cap. 10) Chi conosce le vicende del “Bar Lume” e della sua banda di vecchietti che stressano continuamente il barrista (come specifica Massimo stesso nel capitolo 11) Massimo non ha bisogno di questo post. Perché sa già che l’arguzia e la prontezza di spirito di questa accozzaglia di vecchietti ci accompagna a risolvere i gialli più intricati in modo leggero ma serrato. Per chi non li conosce l’unico sistema è leggere almeno un libro dei quattro (gli altri tre: “La briscola in cinque”, “Il gioco delle tre carte”, “Il re dei giochi”) di Marco Malvaldi. Oppure, se non sopporta i vecchietti, può leggere “Odore di chiuso”, che ha come improbabile solutore di un delitto nientemeno che l’Artusi. La voglia di comprare gli altri libri verrà da sé. Però, mi permettete un consiglio? Se volete il meglio vi consiglio o Odore di chiuso o La briscola in cinque. Gli altri sono sempre belli ma – secondo me – un po’ sotto tono rispetto a questi due. Questo “La carta più alta” è più vicino, come bellezza, secondo il mio piacere personale, alla Briscola in cinque. La vicenda si svolge nel solito Bar gestito da Massimo e frequentato dalla banda di vecchietti (fra cui il nonno di Massimo) che monopolizzano sempre più il locale. Questa volta poi, che a Massimo tocca stare una settimana in ospedale per una brutta caduta, i vecchietti spadroneggeranno un po’ più del solito, organizzando addirittura un torneo […]