La realtà non è come ci appare : la struttura elementare delle cose (Carlo Rovelli)

Breve post, ma non per “colpa” del libro: l’argomento (per gli addetti al settore o quantomeno per i curiosi della materia) è interessante, ma il post sarà breve perché non ci sono trame da svelare o intriganti intrecci da proporre. Insomma: non è un romanzo ma si avvicina molto al saggio, quindi per forza di cose sarò breve e un po’ impreciso (se non lo fossi mi toccherebbe spiegare varie cose, e diventerebbe un post lungo, noioso e molto più impreciso). Iniziamo subito col dire che l’autore è una delle eccellenze mondiali nella ricerca sulla fisica quantistica, principale artefice della linea di ricerca in gravità quantistica a loop. E nel libro parla proprio di questo, ma non descrivendo la sua ricerca con formule e teorie comprensibili solo agli addetti al settore, ma accompagnando il lettore in una scoperta graduale dello stato dell’arte della ricerca odierna. “La struttura elementare delle cose”, il sottotitolo del libro, è proprio l’oggetto finale di questa ricerca e Carlo ci accompagna verso di esso a piccoli passi, partendo, addirittura, dai classici (Democrito, Anassagora, la scuola di Mileto – solo per citare in ordine completamente casuale qualche riferimento inserito nel libro), passando alla fisica che usiamo giornalmente (Galileo, Copernico, Newton) e concludendo con le conoscenze più moderne (Einstein, Planck, Heisenberg e tanti altri grandi teorici della “quantistica”). Avevo già letto, di Rovelli, le “Sette brevi lezioni di fisica” apprezzando il modo di spiegare semplice ma preciso. E questo stesso modo l’ho ritrovato qui, in questo volume. Devo dire che (specialmente gli ultimi capitoli) […]

Guida alla teoria della relatività (Vittorio Silvestrini)

“Dalle previsioni di Einstein alle conferme sperimentali” Ebbene sì, mi sto impuntando sulla comprensione della teoria della relatività. Ma prometto di fermarmi, ora, per qualche settimana su questo fronte (tornerò a romanzi e fumetti, per rilassarmi un po’, dopo questo tour de force fatto fare al mio povero neurone). Solo 2 mesi fa avevo finito un altro libro sulla relatività, comprendendo la teoria di base ma rimanendo con la voglia di scoprire qualcosa in più, così ho provato questo secondo libro. Non sto a ripetere una spiegazione della relatività come feci nel precedente post: chi vuole può leggere la recensione di “Capire davvero la relatività…” di Stayer, oppure informarsi attraverso Wikipedia. Mi limiterò a indicare le differenze nello stile di scrittura e quei dettagli in più che ho scoperto in questo caso. Iniziamo col dire che l’autore sembra avere un backgroubd da ricercatore, anche se nella biografia nel retro di copertina si parla di divulgatore. Il linguaggio è forse un po’ più chiaro, e più ricchi di esempi pratici, ma in alcuni casi ci sono alcune imprecisioni lessicali (nell’ultimo capitolo mi ha fatto sorridere un “l’universo era pieno di luce che lo riempiva”). Sembra quasi che negli ultimi capitoli un po’ di stanchezza nella stesura del testo abbia lasciato residui in forma di errori. Ma niente di grave. A parte questo, l’esposizione della teoria e gli esempi esplicativi (molti ripresi dagli esperimenti mentali di Einstein) sono raccontati bene. La grafica dei disegni esplicativi è un po’ retrò (mi ricorda alcuni […]

Capire davvero la relatività : alla scoperta della teoria di Einstein (Daniel F. Styer)

Un viaggetto veloce (ma non troppo) fra le teorie della relatività di Einstein Siccome nutro una certa passione per gli argomenti scientifici ogni tanto mi prende la fissa di studiarmi qualcosina, specialmente nel campo della fisica. Oddio, lo ammetto, la parola “studiare” è un po’ grossa per me. Diciamo che provo a leggere qualcosa, come la teoria quantistica (Quantum, letto 4 libri fa) e la teoria della relatività (di cui parlo adesso). Ma in questo post, dopo una breve introduzione alla relatività, parlerò solo dell’esperienza di lettura. La teoria della relatività (non distinguo qui fra relatività ristretta e generale) indaga cosa succede alle cose quando queste si muovono a velocità prossime a quelle della luce. E’ stato dimostrato che la velocità della luce è sempre la stessa (è, appunto costante quando si propaga nello spazio), mentre qualsiasi oggetto (pensate ad una pallina da tennis) ha una velocità relativa al sistema in cui si muove (per essere precisi, in un sistema inerziale, ma lasciamo perdere i dettagli in questo articolo). Facciamo un esempio: prendiamo il tennista australiano Groth e mettiamolo in un campo da tennis. Magari riesce a replicare il suo tiro a 263 Km/h (vedi notizia).  Ma se mettete questo tennista su un treno in corsa a 200 Km/h e lui batte una palla alla stessa velocità, cosa succederà? Ai suoi occhi, in qualsiasi direzione batta la palla, la velocità sarà ancora 263 Km/h. Ma cosa vedrà un osservatore esterno? Se il tennista batte nel senso di marcia, la palla […]

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