Cuore di tenebra (Conrad)

“Qualcosa deve restare. Le sue parole, almeno, non sono morte.” “Le sue parole resteranno” dissi. Prendiamo un uomo che ha voluto girare il mondo, un marinaio che insieme a pochi compagni si trova su uno yawl (imbarcazione a due alberi) in attesa che il riflusso li porti via dal Tamigi e li faccia entrare in mare aperto. Prendiamo il crepuscolo che cede sempre più alla notte. Diciamo che per riempire l’attesa si trova una storia da raccontare, ed ecco l’inizio di “Cuore di tenebra”. Marlow è colui che racconta, ed è anche il protagonista della storia. Una storia di quando era più giovane, di quando – bambino – Marlow sognava di conoscere un territorio inesplorato, nel cuore dell’Africa. Sogno che realizzerà quando sarà più grande, grazie alla colonizzazione di quei territori da parte della “Compagnia”. La “Compagnia” aveva mandato in africa diversi agenti col compito di colonizzare la zona, addirittura di studiare sistemi di “civilizzazione” dei popoli. Ben sappiamo, nella realtà, come la storia sia andata avanti, e ben descrive, Conrad, la faccenda: sfruttamento degli indigeni come schiavi (venivano pagati con perline, fili di rame, e roba simile) e per accedere alle grandi risorse di avorio presenti sul territorio. Marlov, grazie all’interessamento di una zia, riesce ad ottenere il comando di un vapore che solca uno dei fiumi che dalla costa si spingono verso la parte più centrale dell’Africa. Quasi dimenticavo: nel racconto non viene mai specificata la zona dove si svolge la vicenda, ma nell’introduzione viene indicata come l’ex […]

La linea d’ombra (Joseph Conrad)

“…è come dover saltare al di là di un fosso che mi divide dai tempi spensierati di un passato che è passato saltare verso il tempo indefinito dell’essere adulto…” (La linea d’ombra – L’Albero [1987] – Jovanotti) Non voglio confondervi le idee: quello che ho letto è il racconto di Conrad. Ma ammetto che proprio la canzone di Jovanotti (ispirata al racconto) mi è rimbombata in testa dal momento del primo ascolto fino ad ora. Per fortuna solo di quando in quando. Ho comprato il libro un mesetto fa, a 2,90 euro in un supermercato. Dopo aver letto il libro sono andato a ricontrollare il testo della canzone (vedete il link sopra). Inizialmente ero convinto che il testo di Jovanotti rispecchiasse grossomodo fedelmente il racconto, ma non è proprio così. La canzone assorbe dal profondo della storia: le ansie e le angosce del giovane capitano che si trova a fronteggiare il mare delle responsabilità; l’oppressione della calura e la calma piatta del mare, la bonaccia del vento… tutti pesi che gravano sulle spalle del neo comandante della nave. Come in molti romanzi di formazione la storia si sviluppa su due livelli: il primo è il racconto vero e proprio, che si può sviluppare in modo semplice o complesso, ma che rimane comunque una storia che ha un punto di partenza ed uno di conclusione. Il secondo livello è la “formazione” vera e propria: l’insieme di riflessioni, la crescita del protagonista, il passare – appunto – quella linea d’ombra che divide […]

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