7-7-2007 (Antonio Manzini)

Una data quasi magica, con questo rincorrersi di “7”, è quella che ha cambiato drasticamente la vita a Rocco Schiavone: finalmente viene concesso a tutti i lettori di sapere cosa è accaduto. Per quei pochi che non sanno chi è Schiavone: vice questore di Polizia nella Capitale, non molto amante delle regole, combina qualche casotto (ne “La pista nera” accenna ad aver picchiato a sangue un pedofilo) e viene trasferito ad Aosta. Ma prima di andare ad Aosta lo si conosce all’opera a Roma: in una estate calda e afosa risolve alcuni delitti col suo innato fiuto. Con un aria sempre triste, da cane bastonato, mal supporta le autorità e le regole imposte, ha un senso di giustizia tutto suo (nei fondamenti molto vicino alla “Giustizia”, ma con interpretazioni personali sugli aspetti “secondari”), è irriverente, ed ha tre amici delinquenti con cui è cresciuto e che a volte lo aiutano a risolvere i casi ancor meglio dei suoi agenti (sia perché alcuni agenti non sono propriamente svegli, sia perché i 4 amici, insieme, scavalcano qualche “regola” che Rocco – col suo lavoro – dovrebbe rispettare). Se volete saperne di più c’è sempre Wikipedia 🙂 Ma concentriamoci su un aspetto di Rocco: l’aria sempre triste, da cane bastonato, anche quando è in compagnia degli amici. Una volta era felice, prima di quella fatidica data: era riuscito a far pace con sua moglie Marina, donna bellissima e intelligente, restauratrice di opere d’arte (Rocco è appassionato di arte, ma non so se lo è […]

Schiavone letterario vs Schiavone televisivo

So che mi ero dato una regola ferrea quando questo blog prese vita: “mai vedere film tratti da romanzi letti“. Ma, lo ammetto, sto invecchiando e tutto mi sta diventando più relativo. E in questo caso mi piaceva vedere come fosse venuta la trasposizione televisiva di un antieroe come Schiavone, che sto imparando ad apprezzare sempre più. Considerando soprattutto il fatto che lo stesso Manzini (l’autore dei romanzi) ha messo mano alla scenografia: come ha rappresentato, lui, visivamente Schiavone e quali differenze ci sono con quello che io ho immaginato durante la lettura? Iniziamo a raccontare, per chi non lo conosce, chi sia Rocco Schiavone. Partendo, però, da una premessa: io non ho letto tutti i romanzi ed i racconti di Manzini dove il vicequestore è protagonista, quindi mi baso su una conoscenza parziale. Ho letto “Non è stagione” (che mi è piaciuto particolarmente, e la cui trasposizione TV andrà in onda proprio mercoledì prossimo, 23 novembre 2016, su Rai2), ho ultimato da poco “7-7-2007” (dove tutto ebbe inizio… ne parlerò nei prossimi giorni) ed una serie di racconti della serie “in giallo” di Sellerio (“Il calcio in giallo : …e palla al centro“, “Turisti in giallo : Castore e Polluce“, “La crisi in giallo : L’anello mancante“,  “Vacanze in giallo : Rocco va in vacanza“, solo per citare i più recenti). Mi mancano, per esempio, i primi romanzi valdostani. La puntata di mercoledì scorso (16 novembre 2016), per esempio, racchiudeva i racconti “Castore e Polluce” e “L’anello mancante”: probabilmente entrambi […]

Non è stagione (Antonio Manzini)

Hop hop hop. Su forza Francesco, che devi riprendere il ritmo! Eh sì, anche perché oggi mi sono arrivati ben tre libri (un Malvaldi non giallo, una “Selleriana” crisi in giallo e sette lezione di fisica – tanto ne parlerò fra qualche settimana 🙂 ). Quindi forza, scriviamo ciò che Manzini fa vivere al suo Rocco Schiavone. Perché il Vice Questore Rocco Schiavone sia stato spedito da Roma ad Aosta non lo so: ha fatto qualche errore nel passato e si è meritato (lo dice anche lui) un trasferimento punitivo. Io ho conosciuto il personaggio attraverso le raccolte di racconti gialli della Sellerio (come Capodanno, Ferragosto, Carnevale o Vacanze in giallo…) e non ho ancora scoperto cosa sia successo. Qualche idea ce l’ho, visto il personaggio, ma mi sa che in futuro debba fare un tuffo nel passato di Rocco. E’ un personaggio particolare, che non ama i fronzoli, neppure nelle indagini. Tanto che si potrebbe benissimo applicare a lui il detto “il fine giustifica i mezzi”. Maniere abbastanza spicce: se c’è da risolvere un caso non si preoccupa di seguire tutti i passi legali e a volte prende scorciatoie che lasciano sorpresi i suoi (quasi) nuovi colleghi. Bè, in questo caso fa molto bene: è in gioco la vita di una ragazza e visto (anche) l’ostracismo dei suoi genitori, Schiavone applica tutte quelle tecniche che hanno poco di legale per indagare, scoprire, collegare i vari fatti e giungere ad una soluzione e – quel che più conta – alla salvezza della persona. La giornata inizia con due […]

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