Libri on line

Oggi sono capitato per caso in un sito che conoscevo, ma sul quale non tornavo da molto tempo: Liber liber (http://www.liberliber.it/home/index.php). Di cosa si tratta? E’ un progetto attraverso il quale si vogliono metter eon line, gratuiti, svariati libri (ovviamente quelli su cui il copyright non è più in corso).  Senza farla troppo lunga sulle ideee e le possibilità di sostegno all’iniziativa (che vi invito a sostenere, anche solo diffondendo la voce) vi indico subito il link che mi fa impazzire: la “biblioteca” (nel menù di sinistra – oppure direttamente usando questo link: http://www.liberliber.it/biblioteca/index.htm). In essa, divisi per autore o per titolo opera, si trovano un bel po’ di libri – soprattutto classici, che è possibile scaricare o legger eon line. Alcuni libri sono disponibili anche in formato “vocale”, cioè si può scaricare uno o più file audio registrati da volontari che leggono per voi il libro. La qualità non è la massima possibile (si tratta dell’opera di volontari): qualche errore lo si trova ma nessuno è particolarmente grave da disturbare la lettura (inoltre potete segnalare eventuali errori che trovate).  Sì, io preferisco ancora il libro di carta, da poter sfogliare la sera prima di dormire. Però per alcune cose avere uan bibliteca elettronica fa comodo. Se voglio leggermi alcuni brani di qualche classico posso usare questa piuttosto che comprare tutto il libro. Senza contare poi che alcuni libri non li trovi più se non in una biblioteca ben fornita… Comunque, a tutti coloro a cui piace la lettura, auguro una buona navigazione in […]

Una volta qui era tutta campagna – Fabio Fazio

Presumo conosciate Fabio Fazio… Sì, quello di “Che tempo che fa”, in onda su Rai tre. Ha pubblicato (o forse è meglio dire “ripubblicato”) un suo libro sui “luoghi comuni” e su come, spesso, la gente conversi per ore senza dire niente… La storia è semplice: due treni in partenza (uno da Roma ed uno da Milano) con destinazioni diverse (Torino il primo e Roma il secondo). A bordo, nello scompartimento (Roma-Torino) e nei posti riservati di prima classe (pendolino Milano-Roma) le persone si incontrano e nasce, incosciamente, involontariamente, il gioco dei “luoghi comuni”. E’ il classico metodo di “attaccar discorso”, un modo per romepere il ghiaccio. Ma Fabio ci porta oltre, alle assurdità che diciamo in 2-3 ore di viaggio. Il dialogo che si instaura fra i viaggiatori è un continuo emettere parole senza proporre un significato. Parole come bottiglie vuote che inquinano il silenzio… Fabio costruisce questo “gioco” (il dialogo è – appunto – immaginato da Fabio) con molta ironia, “scoperchiando” il pentolone dell’insulsaggine che è presente in ogni persona. Consiglio di portarsi il libro sotto l’ombrellone: si legge in due ore, e quando volti l’ultima pagina ti rimane sulla faccia quel sorriso fra l’ironico e l’amareggiato.  Fate, anche, una prova: quante situazioni simili al libro si ripropongono sotto gli ombrelloni? Alcune info sul libro:Autore: Fabio FazioTitolo: Una volta qui era tutta campagnaPrezzo: 12 Eur (potete trovarlo, in   qualche supermercato a circa 10 euro)Editore: Baldini CastoldiISBN: 8860730236(link alla scheda su BOL – Book On Line)Powered By Qumana

L’inventore di giochi (Pablo de Santis)

Fra i libri letti ultimamente c’è anche “L’inventore di Giochi” (di Pablo de Santis, Argentino nonostante il nome suoni italiano). L’ho visto al supermercato, scontato, ho letto nel risvolto di copertina la storia e mi ha incuriosito… Si tratta di un ragazzo, il nipote di un grande inventoredi giochi, a cui iniziano ad accadere strani fatti da quando decide di partecipare ad un concorso per inventori di giochi.  Non sto a farvi tutta la trama perché l’ho scritta, insieme ad alcune opinioni, su ciao.it (ecco il link: http://www.ciao.it/L_inventore_di_giochi_Pablo_De_Santis__Opinione_727065). Chi vuole approfondire può leggere tale opinione (tutti possono accedervi). Due parole, però, le voglio spendere anche su questo blog. Mi sono piaciute alcune idee, come l’immergere tutto il racconto in un mondo di giochi (il racconto sembra un gioco dell’oca) – senza, fra l’altro, nessun accenno ai video giochi -; ma ho trovato il finale un po’ banale, buttato lì tanto per chiudere. In circa 2 pagine la situazione di confronto fra il personaggio principale (Ivan Dragò) ed il suo antagonista si risolve. E non c’è un confronto diretto, non ci sono motivazioni interiori… rimane tutto in superficie. Anche con i simbolismi succede un po’ la stessa cosa. In Zyl (città dove si inventavano i giochi più belli, e dove oil protagonista andrà a vivere) esiste una mappa della città, costruita dal nonno del protagonista. E’ un puzzle dove ogni tessera rappresenta una casa, una via, ogni piccola caratteristica della città. Il “cattivo” (ex abitante di Zyl) quando se ne va porta via con sé una tessera del […]

Nostri amici da Frolix 8 (Phil K Dick)

Ho appena finito di leggere un romanzo di Phil K. Dick: “Nostri amici di Frolix 8”. Ho anche scritto, come è mio solito, una recensione su Ciao.it (ecco il link: http://www.ciao.it/Nostri_amici_da_Frolix_8__Opinione_726266). Devo dire che ancora una volta Dick mi ha piacevolmente sorpreso… Il romanzo ti lascia un po’ di amaro in bocca, ti poni delle domande. Se si vuole lo si può usare anche come metafora del razzismo (o del classismo): nel romanzo, infatti, gli “Uomini Nuovi”, insieme agli “Insoliti”, occupano tutte le posizioni di potere relegando gli Uomini Vecchi a semplici “operai” di classe B. Un breve riassunto della storia – se volete farvi un’idea più precisa leggete la recensione al link sopra… Nick Appleton è un uomo Vecchio. Non ha particolari capacità intellettive (come gli uomini Nuovi, che hanno delle “protuberanze” nel cervello che permettono loro ragionamenti molto più ampi) né è un insolito (un uomo con facoltà precognitive o telepatiche o simili). Spera però per suo figlio Bobby un futuro “alla pari” e per questo lo spinge a dare gli esami per accedere agli incarichi statali. Ma quando il figlio fallisce (perché gli esami sono creati da Uomini Nuovi che, in questo modo, precludono a tutti l’accesso agli incarichi di prestigio) il mondo gli crolla addosso. Quelli che prima erano solo dubbi e voci di corridoio adesso sono certezze, e quello che prima era certezza si è dissolto. Aderisce, un po’ casualmente, un po’ convinto, al movimento dei Cordoniti, Uomini Nascosti che si raccolgono intorno a due speranze: la prima è data da […]

Fumetti, che passione

Questa volta non parlo direttamente di un libro, ma di un personaggio di un fumetto.Si tratta di Paperino; sì, quello della Disney, il nipote di Paperone, zio di Qui, Quo Qua, eterno fidanzato di Paperina ed eterno rivale del cugino Gastone. Ho sempre amato Paperino, o meglio, l’incarnazione di Paperino nella fumettistica italiana. Se agli esordi Paperino era un irascibile ed irrequieto personaggio, tutto l’opposto di Topolino (che era “carino, intelligente, simpatico alla gente”, come lo definisce Finardi), in Italia, e soprattutto dagli anni ’90 in poi, la sua figura si è addolcita fino a diventare il simpatico sfigato di turno… quello a cui va sempre tutto male ma che riesce sempre, in qualche modo, a cavarsela… Insomma, uno stereotipo dell’Italiano medio… Fra le altre cose (prima di passare all’oggetto della recensione) vi voglio proporre un quiz: dove è nato il personaggio di Paperinik? Avete 5 secondi… spiacente: tempo scaduto! Paperinik è nato dai fumettisti italiani, prima come personaggio che si opponeva a Zio Paperone (rendeva giustizia a Paperino), poi come operatore di giustizia (anche interplanetaria, se si legge PK). Veniamo al cuore dell’articolo: mi sono letto alcune stori e di PP8 (Paperino paperotto), il piccolo Paperino, quando stava con Nonna Papera e ne combinava di tutti i colori. Devo riconoscere che l’inventiva su tali storie è veramente grande. Voglio fre veramente i complimenti alla squadra di fumettisti che hanno saputo creare un personaggio agitto ma simpatico, sempre di corsa, con mille idee in testa ed un po’ meno sfortunato del solito. Se vi capita l’occasione e […]

Altri libri recensiti

Sì, lo so, è una vita che non mi faccio sentire. Ho passato alcune settimane di corsa (e dovrò continuare a correre anche nelle prossime settimane: forse ad agosto potrò tirare un po’ di fiato). Nel frattempo, però, ho avuto la possibilità di leggere un po’. Ecco un paio di recensioni fatte su Ciao.it: * “Il cacciatore di aquiloni” è una bella storia, narrata a  metà fra Afganistan e America, a cavallo dell’occupazione russa e del successivo comando dei talebani. E’ la storia di un ragazzo che ha un debito, nel lontano passato, nella sua lontana terra di origine. Un debito quasi sopito ma mai dimenticato. Un debito di vigliaccheria. Ma la vita ci porta sempre – prima o poi – a fare i conti col passato… Il ragazzo – ormai un uomo sposato – dovrà tornare nella sua vecchia patria, dove scoprirà una tragica desolazione…E’ una bella storia, anche se in alcuni punti non scorre molto bene. La parte finale (prima del ritorno in America) è un po’ scontata (si intuiscono a metà racconto alcuni episodi che verranno raccontati dopo una decina di pagine). Ha un bel pregio (almeno per me) descrive un Afganistan in modo abbastanza realistico (almeno per quello che ho potuto vedere).Per saperne di più seguite questo link… * “Tutto il grillo che conta”, invece, è una raccolta di discorsi e monologhi che il comico (Beppe Grillo) ha recitato sui palchi d’Italia negli ultimi anni. Non sto a raccontare il libro: a chi piace Grillo consiglio di comprarlo, agli altri consiglio […]

Il Silmarillion – Lettura completata

Come accennato in un precedente Post ho ripreso in mano il Silmarillion, l’opera di Tolkien che precede il signore degli anelli… Anzi: in realtà in tale affermazione (“precede il Signore degli anelli”) c’è una imprecisione. Il libro “Il Silmarillion” raccoglie una serie di racconti-leggenda che partono dalla nascita del mondo ed arrivano fino alla distruzione dell’anello. Il racconto più corposo (“Quenta Silmarillion – La storia dei Silmaril”) è quello che da il titolo al libro. E’ altrettanto vero che nell’ultimo racconto (“Gli Anelli di Potere e la Terza Età”) la vicenda di Frodo è raccontata in due pagine e si rimanda al racconto più esteso. Sapevo che Tolkien era cristiano, e nel primo racconto c’è una “idea” della creazione secondo me stupenda: tutto nasce come tema musicale. Ma l’arroganza di uno dei più grandi fra i figli di Eru – Iluvatar (il Dio che tutto crea) rovina ed impregna il mondo che sta venendo creato con la cattiveria… Non sto  fare tutto il riassunto del libro… Se siete degli estimatori di Tolkien e vi piacciono le leggende nordiche vi consiglio di leggerlo, assaporando le pagine poche alla volta. Ci sono passaggi pesanti (a me non sono mai piaciuti gli elenchi di casate e nomi… e nel Silmarillion se ne trovano abbastanza). Anche se siete appassionati del Signore degli anelli (senza essere estimatori di Tolkien – anche se è difficile) troverete molti spunti per capire meglio il libro. Per esempio saprete perché le aquile sono sempre a fianco degli uomini nei momenti difficili. Saprete anche da […]

Il Silmarillion e l’origine della terra di mezzo

In questa settimana appena trascorsa mi sono lanciato in una impresa faticosa ma soddisfacente. Ho ripreso in mano (dopo tre anni che era lì a prendere polvere) il Silmarillion, il romanzo di Tolkien (pubblicato dopo al sua morte) che spiega le origini della terra, degli elfi, di tutte le creature che scopriamo nel signore degli anelli, e – soprattutto – l’origine del “male” (Melkor –> Morghot –> Sauron). E per stimolare la lettura mi sono (ri)visto il “Signore degli anelli”. La storia la conoscevo, certo, avendo letto il libro, ma qualcosa dovevo rinfrescarlo. E poi, del film avevo visto solo i primi due episodi e mi mancava “Il ritorno del Re”. Il Silmarillion è pesante: vado avanti mediamente di 4 pagine a giorno. Il linguaggio usato è di livello più alto rispetto al Signore degli anelli, un liguaggio quasi aulico. La partenza (Eru, la creazione degli Aìnur, la visione di Ea – la terra) è tanto meravigliosa quanto aulica.  Però si capisocno molte cose. Vedendo solo il film si capisce che c’è un nemico, Sauron, che sta risorgendo, ma non si capisce bene cosa realmente sia (uno spirito, un dio, un uomo con poteri particolari). Leggendo il Signore degli anelli si capisce qualcosa di più… Ma solo leggendo il Silmarillion si capisce la vera natura del nemico. E si capisce perché gli elfi partono per andare al di là del mare. E si capisce (o almeno abbiamo le idee più chiare) su cosa sono i palantir…  Attualmente sono a metà Silmarillion… spero di completarlo […]

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