Libri da ascoltare

Libri trasformati in file audio, registrati da volontari, che ognuno di noi può scaricare ed ascoltare. Gratuitamente. Ovviamente i libri sono di pubblico dominio. Si chiama LibriVox ed è una biblioteca di libri – tutti di pubblico dominio, cioè senza più diritti di autore pendenti su di essi – in formato audio. Ma non si tratta degli “audio libri” che alcune società tentano di vendere, quanto di registrazioni fatte da volontari e aggregate a formare il libro. Ognuno può, per esempio, partecipare come volontario e registrare un capitolo di un opera, il quale, messo insieme agli altri capitoli letti da altri volontari, formerà il “libro”, scaricabile per intero o per singoli capitoli, via podcast o semplicemente come file mp3… Il tutto in 7 lingue (compresi italino, brasiliano, finlandese…). Ovviamente non tutti i libri sono in tutte le lingue: dipende dai volontari che hanno “letto” per noi i libri… Vale più una visita che mille parole, quindi vi rimando ad un paio di link: articolo su MyTech (per approfondire la notizia) sito LibriVox (per tuffarsi nella lettura) – home page in inglese – lista delle pagine tradotte in italiano

Come un romanzo (Daniel Pennac)

“Un libro che parla dell’amore per i libri”. Questo sarebbe – forse – la risposta del fratello di Daniel alla richiesta “Di che cosa parla questo libro?”. Si perché nel libro scopriamo che è proprio questa brevità a incuriosire il fratello minore Daniel e farlo cadere, in seguito, fra le pagine di libri particolarmente “pesanti” (coem potremmo pensare noi) ma altrettanto belli (come confessa l’autore). Daniel Pennac ha dedicato al suo amore per i libri questo “Come un romanzo”. Si parte dalla situazione di disagio, di fronte al libro ed alla relativa “scheda” da compilare per il giorno successivo,  di un ragazzo per approdare ai “10 diritti” inalienabili del lettore, fra cui risalta in prima posizione il diritto a non leggere. Lo definirei (mi scusi Pennac) un libro “emozionale”, difficile da descrivere in un blog, bello da leggere e portare dentro. Il consiglio è quello di leggerlo… Se proprio volete avere un’idea di quello che potete trovare dentro vi posso accennare che un personaggio è “il figlio” (il mio, il vostro, un figlio qualsiasi) che “non ha voglia di leggere”. Perché, eppure leggeva tanto da piccolo! Colpa della televisione, del mondo, di tante cose… ma sarà vero? Il Professore, altro personaggio, che vorrebbe far tornare al fioglio (e a tutti i suoi compagni di classe) la voglia di leggere costringendoli a fare schede, commenti, riassunti su libri lasciati cadere come mattoni sulle loro teste. Ancora il Professore (un altro?) che legge “gratuitamente”, in classe, un libro, senza chiedere riassunti né schede né commenti… perché tanto […]

Inglesi [Edizione aggiornata](Beppe Severgnini)

Ho iniziato ad aprrezzare Beppe Severgnini grazie ad un programma di dettatura per PC: una delle prime versioni di Dragon Naturally Speaking. Per “addestrare” il comuter a riconoscere le mie inflessioni il sistema di configurazione del programma ti chiedeva di leggere un particolare brano, permettendo la scelta fra “Pinocchio” e “Inglesi” (se ricordo bene) di Severgnini… Questo accadeva qualche anno fa (era il 1995 o giù di lì). Da allora, quando trovavo un libro di Beppe (magari in edizione economica) lo facevo subito mio… E quando, un mesetto fa, fra gli scaffali di un supermercato, ho trovato “Inglesi” (“edizione aggiornata”, dice un bollino stampigliato sulla copertina) l’ho subito aggiunto al carrello. Oggi ho completato la lettura. E sono d’accordo con Montanelli (che ha scritto la prefazione per l’edizione 1989) nel riconoscere che Severgnini “è riuscito a cogliere con assoluta genuinità e freschezza quel complesso Paese. Si sente che vi è sceso dentro, e il ritratto che ne offre probabilmente piacerà anche agli inglesi, che vi ritroveranno tutte quelle bizzarrie e contraddizioni di cui si fanno una civetteria per sottolineare la propria diversità“ E che il libro sia piaciuto anche agli inglesi è un dato di fatto, dato che è diventato “quasi” un best seller anche in Inghilterra. Ma iniziamo subito col dire che il libro è una ristampa della prima edizione a cui è stato aggiunto (ecco il perché del bollino “edizione aggiornata”) un prologo con alcuni articoli scritti da Beppe dopo l’uscita del libro – articoli su Diana (la […]

Una nuvola come tappeto (Erri De Luca)

Lo confesso: dopo aver letto “In nome della madre” Erri De Luca mi ha intrigato. E così ho fatto uno “scambio alla pari” con un’amica: io le ho prestato “In nome della madre” e lei mi ha prestato “Una nuvola come tappeto”. Bhe, confesso che lo stile è diverso. In un paio di punti tanto diverso che ho dovuto rileggere due volte il passaggio per capire quello che Erri voleva dire. No, niente di particolarmente difficile, ma a volte (specialmente in due punti: torre di Babele e Giona) ha costruito periodi complessi. Ovviamente se paragonati all’ultimo suo libro (In nome della madre), dove i periodi sono più asciutti, più delicati… dove riesce ad esprimere il concetto in poche semplici parole E’ vero, però, che i due libri sono scritti in tempi e modi diversi. Il primo è proprio “Una nuvola come tappeto” ed è stato pubblicato negli anni ’90, mentre “Nel nome della madre” è dell’anno scorso (fine 2006). Ne “Una nuvola come tappeto” De Luca analizza alcuni brani del vecchio testamento, partendo dalla Genesi (torre di Babele), facendoci conoscere alcuni personaggi (Salomone, Giuseppe, Giona), guidando il lettore, in pratica, in una conoscenza di alcuni testi della Bibbia. E qui occorre una nota: Erri De Luca ha studiato e studia tuttora la lingua ebraica. Si professa “non credente” (almeno in alcune interviste che ho letto) e quindi la lettura non è propriamente “cattolica”. Eppure prende per buono, alla lettera, quello che la Bibbia racconta. Ho usato l’espressione “prendere per buono, […]

Don Chisciotte (Jacovitti)

Eh no! Non è sicuramente l’opera di Cervantes, ne tantomeno una “riduzione” a fumetti a cura di Jacovitti. Si tratta di tavole disegnate per “Il Vittorioso” negli anni 50 e raccolte in questo “libro” a cura delle “Edizioni Di” (Castiglion del lago – PG – non ho trovato un sito web). Non sono un grande esperto di fumetti, ma alcuni fanno parte della mia infanzia e giovinezza. Ed i personaggi di Benito Jacovitti sono fra questi secondi… Cocco Bill in primis, salami affettati per la terra, battute assurde ed irreali, situazioni altrettanto strane. E l’immancabile lisca di pesce stilizzata che è divenuta il logo di Jacovitti. Alle superiori ho avuto un paio di diari disegnati da Jacovitti e su diessi, a volte, ho versato lacrime dal gran ridere. Poi, lo confesso, li ho abbandonati per passare a Garfield, ma ho mantenuto un posticino nel cuore per “Jac” e quando mi è possibile acquisto volentieri uan sua opera. Il Don Chisciotte da lui disegnato per Il Vittorioso è un personaggio allampanato che, preso dalle gesta di un suo antenato cavaliere (che si chiamava, guardacaso, proprio Don Chisciotte)  decide di dedicarsi ad opere cavalleresche. Accompagnato dal suo fedele servitore (fedele, soprattutto, perché spera un giorno di vedere almenoi una parte dello stipendio arretrato), che lui “vede” come Sancio Pancio, cavalca il suo ronzinante verso epiche imprese… e si scontra prima con un treno, poi con i pali dell’elettricità fino ad arrivare in città e combinare un bello scompiglio. Conosce una “ragazza” (che lui […]

In nome della madre (Erri De Luca)

Racconto delicato, quello di De Luca, che prende in esame la figura di Maria, la madre di Cristo, calandosi nel suo personaggio. L’opera viene fuori come una specie di pensieri, messi in fila, che narranno i 9 mesi in cui la Vergine viene visitata dall’Angelo fino a portare a compimento la maternità in una stalal nei pressi di Bet Lèhem. Miriàm ed il suo sposo, Iosef (Erri De Luca ha voluto mantenere tutti i nomi nelle forme originali) si scontrano con la gente, con le leggi, con tutti. Sono isolati: solo Iosef rimane fedele a Miriàm, e fa da scudo a tutte le brutte parole che la gente sputa sulla sua sposa e sul futuro bimbo. Può suonare strano che un uomo racconti, con tanta delicatezza, le fasi della maternità di una donna, l’amore per la creatura che sta crescendo dentro di lei, di cui lei è solo il “contenitore”, e l’amore per l’uomo promesso sposo, che avrebbe tutto il diritto a sentirsi tradito, preso in giro… ma che sa riconoscere (anche prima che l’Angelo visitasse pure lui) che quello che dice Miriàm è vero, sente che le sue parole sono sincere. Eppure Erri De Luca riesce a raccontarci in modo molto delicato e pulito quelle che potevano essere le sensazione di Maria e di Giuseppe, le difficoltà che hanno incontrato, la “Grazia” che li avvolge e li aiuta ad andare avanti. Miriàm, così come la immagina De Luca, è una figura dolce e tenera, addirittura fragile, ma sorretta da Dio, cosciente che […]

Shelfari: Social Network di commenti sui libri

Approfitto del blog per presentare una bella iniziativa – purtroppo ancora solo in inglese. Si tratta di www.shelfari.com, network sociale dedicato ai commentatori di libri. Cioè un “posto” in cui un utente loggato può dire la sua su un certo libro e in questo modo può aiutare altri a scegliere se acquistare o meno dei libri. Inoltre, grazie alla profilazione degli utenti (interessi, hobby, ecc.), si possono ricevere consigli da persone con gusti simili ai nostri… L’idea è bella. Purtroppo, però, è altamente localizzata. Se si escludono i libri di maggior successo (tradotti in varie lingue) tutta la serie di libri di ottima qualità ma poco vendibili all’estero viene esclusa da questo circuito. E’ facile, ovviamente, trovare in shelfari l’ultimo libro di John Grisham o di Dan Brown. Non credo sia facile è facile trovarci l’ultimo di Sandro Veronesi. Certo, possiamo aggiungerlo noi… ma pochi credo siano in grado di fare una buona recensione in inglese (volete fare la recensioen in italiano? Potete farla, ma pochi la leggeranno: resterà quasi ignota). Potremo affluire in massa su shelfari e creare una comunità italiana all’interno della comunità di shelfari. Allora il network diverrebbe utile anche per noi. Non so cosa fare: se iscrivermi o no al sistema… vi farò sapere.

L’Afgano (Frederick Forsyth)

Abituato ai romanzi di Tom Clancy, in cui l’azione (dal manifestarsi del pericolo “per la sicurezza nazionale” all’eliminazione dello stesso) dura al massimo 2 settimane, l’Afgano all’inizio mi sembrava “lento”… ma anche molto più realistico. L’Afgano è un “guerriero” di origine pashtun. E’ imprigionato a Guantanamo, ed è un uomo di poche parole. Dorme, prega, mangia, non parla quasi mai – soprattutto quando interrogato dagli americani. E non sa che il suo destino si sta intrecciando con quello di un agente segreto inglese. Mike Martin, di 10 anni più grande dell’Afgano, viene raggiunto presso il casolare che sta rimettendo a forza di braccia. Sperava di potersi godere la pensione dopo tutti i servizi resi al suo governo. E’ stato in Afganistan in passato,a  Kabul, sotto copertura (come giardiniere): il suo compito era quello di raccogliere messaggi ed informazioni. La sua specialità era confondersi fra la gente, grazie ai tratti somatici ereditati da una donna indiana. Quelli stessi tratti che – per fortuna o purtroppo – lo rendono simile all’Afgano. Nessuno dei due ha famiglia: l’Afgano l’ha persa per colpa di un missile tomahawk che – persa la rotta – ha fatto precipitare un costone di montagna sul suo villaggio originario. Tutti morti, parenti, moglie, figli. Con un immenso dolore che grida vendetta. Mike l’ha persa per il suo lavoro, perché la località dove avrebbe lavorato la moglie lo avrebbe distanziato dal suo luogo di lavoro… e perché nessuno dei due voleva rinunciare. Separati, Mike ha continuato la sua carriera a metà fra i […]

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