Rieccomi, con alcune notizie brevi

E’ un po’ che manco da questo blog, l’ultimo mio post è del 30 novembre, quando completai la lettura di 7-7-2007 di Manzini (e capii il perché dell’assenza della moglie di Rocco Schiavone). Romanzo portato – poche settimane dopo – in TV nella serie Rai dedicata a Schiavone, con mia delusione… I precedenti romanzi mi erano piaciuti anche nella trasposizione televisiva; mi era piaciuta la coerenza fra la trama letteraria e quella televisiva (seppur con piccoli adattamenti dovuti al diverso mezzo espressivo). L’ultimo episodio, tratto, appunto, da 7-7-2007, modifica pesantemente la trama originale e mi ha spiazzato un po. A onor del vero devo dire che televisivamente è un buon prodotto: la mia delusione nasce dalla minore adesione (rispetto ai precedenti) alle pagine che mi ero letto poche settimane prima. Ma, lo sapete, mi monta una certa idiosincrasia quando vedo un film o una fiction TV  etichettati come “tratto da” e poi, invece, è completamente diverso. Insomma, definirei questa delusione come pignoleria mia… Comunque, torniamo a noi: sto leggendo, sì, anche se con un ritmo MOLTO più lento che in precedenza. Accadono cose belle nella vita, che tolgono però un po’ di tempo ad altre cose belle, e mi sa che per i prossimi mesi mi farò vivo, su questo blog, molto meno spesso che in precedenza (esagerati: non gioite così rumorosamente! 🙂 ). Ora come ora sono alle prese con “L’algoritmo definitivo“, un saggio sugli algoritmi di apprendimento e sull’intelligenza artificiale. Interessante, ma un po’ pesante. Ma ne parleremo più in qua… Veniamo invece alle brevi […]

7-7-2007 (Antonio Manzini)

Una data quasi magica, con questo rincorrersi di “7”, è quella che ha cambiato drasticamente la vita a Rocco Schiavone: finalmente viene concesso a tutti i lettori di sapere cosa è accaduto. Per quei pochi che non sanno chi è Schiavone: vice questore di Polizia nella Capitale, non molto amante delle regole, combina qualche casotto (ne “La pista nera” accenna ad aver picchiato a sangue un pedofilo) e viene trasferito ad Aosta. Ma prima di andare ad Aosta lo si conosce all’opera a Roma: in una estate calda e afosa risolve alcuni delitti col suo innato fiuto. Con un aria sempre triste, da cane bastonato, mal supporta le autorità e le regole imposte, ha un senso di giustizia tutto suo (nei fondamenti molto vicino alla “Giustizia”, ma con interpretazioni personali sugli aspetti “secondari”), è irriverente, ed ha tre amici delinquenti con cui è cresciuto e che a volte lo aiutano a risolvere i casi ancor meglio dei suoi agenti (sia perché alcuni agenti non sono propriamente svegli, sia perché i 4 amici, insieme, scavalcano qualche “regola” che Rocco – col suo lavoro – dovrebbe rispettare). Se volete saperne di più c’è sempre Wikipedia 🙂 Ma concentriamoci su un aspetto di Rocco: l’aria sempre triste, da cane bastonato, anche quando è in compagnia degli amici. Una volta era felice, prima di quella fatidica data: era riuscito a far pace con sua moglie Marina, donna bellissima e intelligente, restauratrice di opere d’arte (Rocco è appassionato di arte, ma non so se lo è […]

Schiavone letterario vs Schiavone televisivo

So che mi ero dato una regola ferrea quando questo blog prese vita: “mai vedere film tratti da romanzi letti“. Ma, lo ammetto, sto invecchiando e tutto mi sta diventando più relativo. E in questo caso mi piaceva vedere come fosse venuta la trasposizione televisiva di un antieroe come Schiavone, che sto imparando ad apprezzare sempre più. Considerando soprattutto il fatto che lo stesso Manzini (l’autore dei romanzi) ha messo mano alla scenografia: come ha rappresentato, lui, visivamente Schiavone e quali differenze ci sono con quello che io ho immaginato durante la lettura? Iniziamo a raccontare, per chi non lo conosce, chi sia Rocco Schiavone. Partendo, però, da una premessa: io non ho letto tutti i romanzi ed i racconti di Manzini dove il vicequestore è protagonista, quindi mi baso su una conoscenza parziale. Ho letto “Non è stagione” (che mi è piaciuto particolarmente, e la cui trasposizione TV andrà in onda proprio mercoledì prossimo, 23 novembre 2016, su Rai2), ho ultimato da poco “7-7-2007” (dove tutto ebbe inizio… ne parlerò nei prossimi giorni) ed una serie di racconti della serie “in giallo” di Sellerio (“Il calcio in giallo : …e palla al centro“, “Turisti in giallo : Castore e Polluce“, “La crisi in giallo : L’anello mancante“,  “Vacanze in giallo : Rocco va in vacanza“, solo per citare i più recenti). Mi mancano, per esempio, i primi romanzi valdostani. La puntata di mercoledì scorso (16 novembre 2016), per esempio, racchiudeva i racconti “Castore e Polluce” e “L’anello mancante”: probabilmente entrambi […]

[Anteprima] La biblioteca di Caino (Valentina Mancini)

Buffi i casi della vita… ti perdi di vista con una persona (lavoro e varie storie della vita che ti portano su strade che non si incrociano spesso come accadeva prima) e dopo qualche anno la ritrovi e ti dice che ha scritto un libro. E rimani piacevolmente sorpreso. Indaghi e scopri che non è un giallo o un romanzo in genere, ma si tratta di un saggio: la sua tesi universitaria, che è riuscita a toccare un argomento decisamente “fuori dagli schemi”, tanto che ha incuriosito anche me. Ora, come vedete nel titolo del post, si tratta di una anteprima: io non ho letto il libro ma ho parlato (via, per esser precisi, chattato) con Valentina, l’autrice, chiedendole come mai di questa scelta, e mi ha incuriosito talmente tanto che aspetto una copia (ovviamente autografata) per leggermelo… So anche che Valentina si impegna cuore ed anima in progetti che hanno un sottofondo umanitario. E conoscendola, immagino (anzi, sono quasi sicuro) che sia andata ben al di là del semplice compito di raccolta carte e documenti. Di cosa parla il saggio? Delle biblioteche carcerarie, realtà pochissimo conosciute (talmente poco che l’impegno che Valentina ha dovuto metterci è degno delle fatiche di Ercole): nel libro si concentra su quella che è la storia della loro nascita e di come è l’organizzazione delle stesse, ma traspare (con molta delicatezza) anche la parte umana. Valentina è stata volontaria in una di queste piccole biblioteche, segno di speranza e di rinascita per alcuni carcerati. Non […]

Sentiero nero (Åsa Larsson)

Ve lo avevo detto, no, che la scuola giallistica svedese mi stava appassionando? Ed in particolare questa autrice, di cui sto leggendo la saga (questo è il terza capitolo, ecco i miei post sul primo e sul secondo). L’eroina è sempre Rebecka Martinsson, e ci sono i coprotagonisti di sempre (gli agenti Anna-Maria Mella e Sven-Erick Stålnacke), anche se (come accennavo nel secondo capitolo) questi personaggi hanno un peso minore (a livello di pagine) rispetto agli altri protagonisti della storia. Tutti e tre vivono l’evento, lo affrontano, cercano di controllarlo, ma se si contassero le pagine in cui loro agiscono per risolvere il caso, risulterebbe meno di 100 (delle 423 che compongono il libro). Ma ogni buona storia nasce da lontano, ed ogni protagonista vive una serie di esperienze che lo portano, poi, al punto finale, in questo caso l’uccisione di Inna Wattrang e perché. L’autrice non ci guida per mano lungo una pista di indizi logici, ma ci presenta i personaggi, le loro storie, la loro vita vissuta e le scelte che hanno portato, tutti loro, in quel posto in quel momento a compiere quelle azioni… Ma cominciamo dal “riassunto delle puntate precedenti”: Rebecka Martinnson, originaria di Kiruna, lavora presso uno studio di avvocati di Stoccolma. Torna al paese di origine per aiutare una amica il cui fratello (e amico di Rebecka) è morto assassinato. Facendo le domande giuste e sapendo leggere gli avvenimenti grazie all’esperienza del passato, riesce ad intuire una orrenda verità, dalla quale viene quasi uccisa. Fine del primo capitolo. Nonostante una grossa crisi e […]

Dolce semplice e veloce

Martedì avevo voglia di dolce, sarà che era il mio onomastico (4 ottobre, San Francesco), o semplicemente avevo voglia di preparare qualcosa di gustoso.  Fatto sta che cerco una ricetta che mi sembrava di aver già proposto su questo blog, una ricetta veloce e facile per preparare un dolce “tipo” pan di spagna, uno di quei dolci ottimi per l’inzuppo. Ma non l’ho ritrovata, quindi – anche a rischio di doppione  – la (ri)propongo. Ingredienti Uova, zucchero, farina (in egual peso), lievito per dolci (circa 20 grammi per ogni uovo) Con “in egual peso” si intende che la quantità di zucchero e farina deve essere la stessa delle uova: peso le uova (nel mio caso 3, per 182 grammi) ed aggiungo, poi, zucchero e farina per lo stesso peso (grammo più, grammo meno). Con questi ingredienti ho preparato un ciambellone in uno stampo da 24 cm. Procedimento E’ molto semplice e veloce, se lo si fa con la frusta elettrica (o una impastatrice) bastano 5 minuti. A mano ci vogliono 15-20 minuti. Accendere il forno per preriscaldare a 180 gradi. Sbattere le uova con lo zucchero finché questo non si è sciolto. Aggiungere la farina (setacciandola) e mescolare, lasciandone un poca (un paio di cucchiaiate) da parte. Mescolare alla farina rimasta il lievito e aggiungere all’impasto amalgamando il tutto. Il composto deve risultare liscio e omogeneo, e abbastanza morbido da poterlo colare nello stampo scelto. Nel caso fosse un po’ sodo aggiungere un po’ di latte finché non viene della consistenza desiderata (per intendersi, tipo pan di spagna). Far […]

Hotel Bosforo (Esmahan Aykol)

Esmahan Aykol ha uno strano effetto su di me… Son stato in Turchia, anni fa, e mi son fermato ad Istanbul (purtroppo solo un paio di giorni in totale) ma, come credo accada a molti, son rimasto affascinato dalla città. E quindi, dopo l’ultimo racconto dell’autrice presente nella raccolta Sellerio “Il calcio in giallo” mi son ritrovato fra le mani – e l’ho tenuto ben stretto – il suo primo giallo tradotto in Italiano. Si tratta di una edizione della collana “Noir 2011” di Repubblica – l’Espresso (ecco il piano dell’opera): non è l’edizione classica dell’editore ufficiale (Sellerio), insomma. La copertina che vedete qui a sinistra – edizione che ho letto – è presa dal sito Thienet, dove trovate una ulteriore recensione. La copertina Sellerio è invece questa di destra (sul sito dell’editore trovate una trama più dettagliata e qualche informazione in più). Dicevo che Esmahan ha uno strano effetto su di me: mi fa viaggiare in una città che ho conosciuto (seppur poco) e mi fa apprezzare ogni suo angolo, ogni suo personaggio. E’ impareggiabile nel descrivere le dinamiche di questa città cosmopolita e vivissima, mezza Europea e mezza Asiatica, ponte fra due civiltà e culla dell’integrazione (almeno fino ad un po’ di tempo fa). Beh, urge un confronto: la Aykol non è Mann, che io trovo uno dei più particolareggiati cesellatori di paesaggi nei suoi libri, però riesce a farti respirare (con mezzi diversi ma con la stessa intensità) l’atmosfera tutta particolare della città, di ogni suo più piccolo dettaglio. Veniamo […]

Sherlock Holmes : la criniera del leone (Arthur Conan Doyle)

Ti capita di passare in biblioteca e – vicino all’uscita – trovare una cassetta per lo scambio libri, e fra i titoli presenti il libricino in questione. Bé, da amante di gialli lo prendi (in realtà lo ha visto e preso B. – onore al merito – ma io gliel’ho “preso in prestito” quasi subito, e ieri gliel’ho reso). Una bella iniziativa quella dello scambio libri, che ti permette di trovare cose carine che altri hanno già letto e che condividono. Ed ha per me un notevole aspetto pratico: liberare gli scaffali da quei titoli che non intendo tenere (non tutti i libri che ho comprato avranno l’onore di rimanere in “eterno” nella mia biblioteca personale: molti li presto o li regalo o li inserisco in qualche forma di scambio librario). Ma torniamo al libro in sé: formato tascabile (circa 19 x 12 cm) raccoglie, in poco meno di 200 pagine, 5 racconti del famoso investigatore. Si tratta infatti di una raccolta di racconti pubblicati su rivista negli anni 20 del 1900. Due racconti (il primo ed il secondo) sono narrati direttamente da Sherlock, gli altri tre – come nei romanzi classici – dal suo compagno Dr. Watson. Nel primo racconto, “La criniera del leone”, che da anche il titolo alla raccolta, il detective, ormai ritiratosi nel Sussex, si trova un particolarissimo caso alla porta di casa. Un professore di un vicino collegio muore, praticamente, fra le sue braccia, coperto di strane ferite e sussurrando – appunto – “criniera del leone”. Gli indizi portano […]

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