Il libraio di Selinunte (Roberto Vecchioni)
La storia di un paese che perde il significato delle parole. E’ una favola, quella che Vecchioni racconta per voce di Nicolino. “Una favola che parla al cuore e al cervello” come si legge sulla copertina. L’ambientazione è Selinunte, piccola cittadina siciliana incastrata fra l’azzurro del mare ed il blu del cielo, ed adornata da alcuni ruderi greci. In un passato che ha il sapore di un’altra epoca, ma che è invece più recente di quello che si pensa, Nicolino è un fresco adolescente che assiste alle vicende di un nuovo libraio che si installa in città. Persona strana nell’aspetto, piccolo, quasi repellente tanto che tutto il paese cerca di evitarlo (negozianti compresi), il libraio sembra – fatto che lo rende ancor più strano agli occhi della gente – che non voglia vendere i libri ma solo leggerli. Ed inizia, appunto, un ciclo di letture: la prima sera alcuni curiosi partecipano, ma è l’unica volta in cui le “letture letterarie” organizzate dal libraio possono vantare un pubblico “palese”. Ma il libraio non si scoraggia e continua nel suo ciclo. Incuriosito dal personaggio Nicolino inizia a partecipare alle letture sgattaiolando dentro il negozio del libraio e nascondendosi dietro alcune pile di libri. E le parole lo affascinano. No, non tanto le gesta epiche di eroi raccontati dalla voce del libraio, ma proprio le parole: iniziano ad avere uno spessore, una consistenza, un peso che si fa strada nell’animo di Nicolino fino a portarlo ad architettare un “inganno” per poter continuare a […]