Le mie amiche streghe (Silvia Bencivelli)
Mi sa che stavolta son rimasto un po’ a bocca asciutta. Per spiegarmi iniziamo a dire che di Silvia apprezzo la divulgazione scientifica, cerco di seguire il suo blog e gli articoli che pubblica. Penso che sia molto brava a spiegare con semplicità e con precisione (doti che in tanti divulgatori si scontrano, ma in lei vanno felicemente in coppia) argomenti anche molto tosti. Per esempio mi sento di consigliare ad occhi chiusi i suoi saggi (Comunicare la scienza, E’ la medicina bellezza, … li trovate qui) e, molto probabilmente, una volta sfoltita la pila di libri sul comò (vedi la lista qui a fianco), me ne leggerò qualcuno… Ma, dicevo, son rimasto un po’ a bocca asciutta. E’ il primo romanzo di Silvia, quindi non un saggio. Un racconto di un frammento di vita della protagonista (Alice) in parte autobiografico (poco, molto, non lo so: dovrei conoscere meglio Silvia per poterlo dire). L’autrice dice – in fondo al libro – che NON è un libro autobiografico, ma molti degli aspetti della protagonista combaciano con quel (poco) che so della Bencivelli. Il rimanere a bocca asciutta è dovuto, forse, alla semplicità del romanzo. E lo dico in senso narrativo, non negativo. Sarà che sono abituato a gialli e thriller: il romanzo non mi prendeva, non avevo desiderio di macinare pagine. Ma è stata una lettura piacevole, lenta, devo dire anche rilassata e con qualche punta di piacevole ironia. Un po’ come mi accadde per “Ognuno potrebbe” di Michele Serra, ma più […]