C’è spazio per tutti (Leo Ortolani)

(dal sito Panini)

Se dovessi usare una sola parola direi “poesia“. O forse citerei Shakespeare con “Siamo fatti anche noi della materia di cui son fatti i sogni; e nello spazio e nel tempo d’un sogno è racchiusa la nostra breve vita” (“La tempesta“). E probabilmente Ortolani la prenderebbe a ridere.

Leo Ortolani è un geniale fumettista che ha creato il personaggio di Rat-Man, una specie di anti-eroe a cui ne capitano di tutti i colori: si trova in situazioni veramente assurde da cui, alla fine, in un modo o nell’altro, coscientemente o incoscientemente riesce ad uscirne. Mmmmmm (dubbioso): questa è una descrizione molto ridotta del personaggio e che non gli rende giustizia. Guardate il link alla voce Rat-Man su wikipedia, che è meglio 🙂

Vi consiglio, però, di “incontrare” anche personalmente questo personaggio e di leggere le sue storie (per quanto possibile, poi vi spiego perché). C’è quel misto di comicità semplice, di situazione assurda, di non-sense, che insieme catturano il lettore. Ora, purtroppo, la serie Rat-Man è stata chiusa da Leo, dopo oltre 20 anni di storie: se cercate i fumetti della serie – salvo qualche rimasuglio in qualche magazzino di fumetteria – dovrete rivolgervi ad un collezionista. Ma fortunatamente si prevedono ristampe di Albi, storie speciali e parodie con protagonista il nostro eroe. C’è insomma speranza di trovare del materiale a breve in vendita.

Io sono un lettore occasionale di Rat-Man. Confesso che una delle particolarità dello stile fumettistico di Leo Ortolani (il cosiddetto “muso di scimmia” dei personaggi) non mi piace. E’ una cosa personale, non toglie niente al fumetto, ma a me da un po’ noia. Però riconosco (come detto prima) la genialità dell’autore e apprezzo tutta la comicità che riesce a mettere nelle strisce. Ho quindi deciso, salvo rare occasioni, di concentrarmi solo su edizioni speciali (raccolte di strisce senza ratto, storie del ratto extra-serie, parodie). Mi sbellico, per esempio, dalle risate leggendo le recensioni cinematografiche sul blog di Leo (vedi Cinemah!) e potrei prendermi anche il libro “Il buio in sala“, che raccoglie le migliori. Ma intanto mi sono goduto questa storia: “C’è spazio per tutti“, nata in collaborazione con le agenzie spaziali italiana (ASI) ed europea (ESA).

La trama, molto brevemente, ricostruisce la storia del volo spaziale, dei primi viaggi con animali fino ai voli umani, e lo fa con molta accuratezza, senza perdere, però, la voglia di mettere dell’assurdo in ogni vignetta. La storia di sottofondo, che accompagna tutti questi “flash back” dell’era spaziale, è quella dell’astronauta “Rover” che viene “costretto” a portare l’uomo più comune del mondo sulla ISS: Rat-Man, appunto. Nessuno lo vuole accanto, nessuno lo desidera, perché intorno a lui si manifestano guai. E infatti la ISS inizia ad avere dei problemi che rischiano di farla precipitare sulla terra. Però Rat-Man è in grado di risolverli questi problemi. Non ne è cosciente, è come se operasse a caso, ma riesce a risolverli. E durante una improbabile uscita extra veicolare, dove tutto sembra andare per il peggio, la natura semplice del nostro eroe garantirà una iniziativa che riporterà in alto (fisicamente)  le sorti della stazione, del suo equipaggio, e di tutto il settore spaziale. Quale? Sappiate solo che si parla di sogni, come e dove entrano in gioco tocca a voi scoprirlo (piccolo suggerimento nella vignetta a sinistra 🙂 ). Perché tutti sappiamo che sono i sogni il vero motore di ogni nuova scoperta e avventura.

Una morale, quella di Ortolani? Una fiaba che a suon di metafore ci richiama a credere ai nostri sogni? Credo più semplicemente Leo abbia ascoltato le storie di Paolo Nespoli (con cui ha collaborato molto per la costruzione della storia, e a cui è ispirato il personaggio Rover) e di altri astronauti e vi abbia trovato un fondo comune che ci riporta a quando, da bambini, sognavamo anche noi di essere astronauti, di vedere il mondo oltre il confine della curvatura terrestre. Questo non sminuisce il messaggio, anzi. E mi sembra di intuire, fra una nuvoletta e l’altra, che l’autore non ha nessuna intenzione di fare il moralista e insegnarci qualcosa, quanto piuttosto raccontarci le sue emozioni e condividere le sue riflessioni.

Seconda confessione in questo post: Leo è riuscito a strapparmi una mezza lacrimuccia. Mi piacciono le storie a lieto fine e mi lascio prendere dalle emozioni quando sono costruite bene. E’ proprio il caso di questa storia: son contento di averla acquistata e me la rileggerò ogni tanto. E mi ha fatto amare di più anche il nostro anti-eroe, che poi tanto “anti” non è. Certo, è vero che per colpa sua si sono verificati i guai alla ISS, ma se non c’era lui non ci sarebbe stata neppure la soluzione: semplice, quasi “pissera”, per alcuni versi assurda. Ma proprio in quella semplicità sta l’efficacia, proprio nell’assurdità sta la sua forza.

Chi segue questo blog sa che da ultimo lascio una riflessione sul prezzo. Questo volume, in copertina rigida a colori, con oltre 260 pagine fra fumetti, introduzioni, interviste, bio dei personaggi (reali) che hanno ispirato o disegnato la storia e tante altre cose, viene a 24 euro (20,40 Eur su Amazon). Potreste pensare di inserire questo libro nella stessa categoria dei fumetti di zerocalcare (che adoro, ho amato Kobane Calling) o con lo stesso “Buio in sala” citato poco sopra, che costano molto meno. Ma sinceramente credo che questa storia sia talmente speciale che non è confrontabile con altri prodotti. Insomma, certo, se lo avessi pagato 16 euro invece di 24 sarei stato più felice, ma questa volta sono convinto che questa opera valga tutti i 24 euro richiesti, sia per la qualità di carta, legatoria e tutto quello che sta intorno, sia per la qualità del disegno. Leo ha riprodotto con buona fedeltà la stazione spaziale e i suoi interni, le strumentazioni e tutto quanto, andando ben oltre la semplice rappresentazione grafica della storia. Un bel lavoro, davvero.

A questo punto non mi resta che augurarvi buona lettura, buone risate e buoni sogni 🙂

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