Coniglio all’arrosto morto

I buoni sapori di una volta… e parlo con cognizione di causa, nel senso che una volta (tanto tempo fa, addirittura il secolo scorso) i miei nonni (ed i miei genitori dopo di loro), con una antica sapienza contadina, avevano un piccolo allevamento di conigli: quel numero giusto per consumo personale (per mangiarli te, per darli ai parenti più stretti…). Il coniglio veniva fatto in tanti modi, ma in particolare si privilegiavano tre cotture: in umido, fritto, all’arrosto morto. Quest’ultimo piatto ogni tanto lo prepara ancora mio babbo (anche se conigli non ne abbiamo più, sa dove prenderne di buoni), ed in questi ultimi tempi ho provato a cucinarlo anche io.

L’ultimo risultato è stato abbastanza buono, quindi mi salvo qui la ricetta, sempre consapevole che ci sono persone più esperte di me che possono aggiungere dettagli e trucchi per far venire il coniglio ancora più saporito. Io – considerando che il coniglio sarebbe stato mangiato anche da una bimba di un anno e mezzo – ho fatto così…

 

Ingredienti (per 2 persone e mezza)

  • mezzo coniglio ovviamente pulito e spellato, senza interiora. Io avevo la metà anteriore (costole e spalle) senza testa. Avevo, però, anche fegato, reni e cuore
  • due – tre spicchi di aglio (dipende dalla dimensione e da quanto vi piace l’aglio)
  • due rametti di rosmarino (e altre erbe aromatiche a piacimento: io ho usato un sale aromatizzato alle erbe)
  • Sale
  • Olio d’oliva
  • Acqua
Coniglio spezzato e sciacquato

Procedimento

Prima di tutto va spezzato il coniglio: quello che avevo io è stato spezzato in 4 pezzi. Va anche “pulito” (ho tolto qualche deposito di grasso e sciacquato i pezzi). Se avete cuore / fegato / reni, teneteli da parte sciacquandoli in abbondante acqua corrente.

Mettere i pezzi di coniglio in una teglia antiaderente dai bordi alti e accendere a fuoco vivo: far rosolare leggermente i pezzi da entrambi i lati e far spurgare un po’ di acqua al coniglio. Dipende ovviamente dal coniglio quanta acqua rilascerà: di solito è poca, ma nel mio caso è stata di appena qualche goccia. Appena l’esterno è leggermente rosolato, rimuovere i pezzi di coniglio dalla teglia e tenerli da parte. Buttare, se ce n’è, l’acqua geminata dal coniglio.

far rosolare il coniglio e farlo spurgare della sua acqua

Nella stessa teglia mettere olio, aglio e rametti di rosmarino interi (precedentemente lavati). Se avete reni/fegato e cuore, potete cuocerli qui per 5-10 minuti, salandoli. Quando la cottura è quasi terminata, toglieteli e teneteli da parte.

Mettete in teglia, con olio caldo (ma non bollente) il coniglio, salate e speziate e ricoprite fino a metà di acqua. Coprite col coperchio e, dal momento che raggiunge l’ebollizione, fate bollire piano per circa 20 minuti. Ricontrollate ogni tanto che ci sia acqua a sufficienza da non far attaccare il coniglio al fondo della teglia.

Aggiungere acqua e far bollire piano piano

Passati i 20 minuti togliere il coperchio e aumentare il fuoco, così da far evaporare l’acqua rimasta nei 10-15 minuti restanti. Il coniglio deve cuocere in media 35 minuti (30 minuti quelli più piccoli, 40 quelli più grandi): controllate la cottura e aggiustate di sale. Quando l’acqua è evaporata fate “sfrigolare” il coniglio (rigirando i singoli pezzi) per qualche minuto in teglia in modo che la carne prenda quel bel colorino marroncino chiaro (ah… la mitica reazione di Maillard, che se viene bene dà sapore a tutto, ma attenti che se viene male può essere addirittura pericolosa – per saperne di più: Wikipedia e Bressanini [altamente consigliato 🙂 ] ).

Se avevate anche fegato / reni / cuore, 5 minuti prima di spengere il fornello rimettete in teglia anche loro e fateli riscaldare e completare la cottura. Servite caldo, magari con contorno di patate.

Una prima nota: a fine cottura versare mezzo bicchiere di vino bianco col coniglio da ancora maggior sapore e aiuta a sgrassare la teglia (formando anche un buon intingolo). Ma ho preferito non mettercelo, visto che lo avrebbe mangiato anche una bimba di un anno e mezzo, come dicevo sopra. Anche con le spezie sono stato leggero (non ho messo pepe, per esempio, ma si può mettere): ho usato un sale aromatizzato alle erbe di produzione di una amica. Anche questo per il motivo di cui sopra.

Buon appetito!

Tags :

About the Author

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo:

Questo blog si serve di cookie tecnici per l'erogazione dei servizi e ospita cookie di profilazione di terze parti, utilizzati per la personalizzazione degli annunci pubblicitari. Se vuoi saperne di più a riguardo, compreso come cancellarli e/o bloccarli, accedi alla pagina Cookie Policy per visionare l'informativa completa, altrimenti clicca su "OK" per accettarli esplicitamente. Se prosegui nella navigazione sul sito acconsenti tacitamente al loro uso. Maggiori info

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi