Rieccomi di nuovo, dopo le vacanze natalizie seguite a ruota da un ciclo di influenze (mie e di familiari) che mi ha bloccato per un bel po’…
Per tenere la testa leggera, fra un panettone ed un panforte, fra un albero ed un presepe, son riuscito a metterci nel mezzo anche qualche pagina di questo saggio: le ultime, le più indigeste 🙂
La chimica. Alle superiori (sì, potete dirlo: “il millennio scorso”; lo so che sto invecchiando 🙂 ) mi incuriosiva l’atomo, l’elettrone che gli ronza attorno, e il fatto che più atomi, condividendo elettroni, possano formare la materia, quella che tocco, che mangio… Uno dei punti che mi ha sempre incuriosito è come la materia si trasforma nel nostro corpo, e come diventi energia o vada a depositarsi in parti di esso. Ehm, ecco, io non intendevo quel rotolino in più che ho sui fianchi, ma sì, anche quello dipende dalle molecole trasferite al mio corpo da pandori, panettoni, panforti, ricciarelli, torroni e chi più ne ha più ne mangi 🙂
Insomma, la chimica è una delle materie, come la fisica, che mi affascina e di cui ho sempre – anche – un po’ di reverenziale terrore. Perché le formule chimiche (così come le formule fisiche, così come anche le date storiche) non mi entrano in testa. A scuola – a parte la poca voglia di studiare – mi bloccavano proprio le cose da imparare a memoria senza sapere un perché. Ma forse un po’ di curiosità è rimasta se tutt’ora cerco di riscoprire argomenti che quando ero “giovine” (sic) ho voluto studiare a malapena.
Andando al dunque: se il buon Malvaldi, uno degli autori di romanzi gialli che più adoro, dichiarato chimico, e in più toscano (anche se – purtroppo – pisano 😉 ), mi scrive un saggio sulla chimica, mi ci fiondo. La chimica ha sempre pervaso i suoi romanzi. A volte si è trattato di una apparizione fugace per uno scherzo, a volte invece era la chiave di volta per risolvere un giallo. Nell’ultimo suo romanzo c’è una professoressa di chimica, ormai in pensione, che in un primo momento spiega alcune caratteristiche di tossicità delle piante (e ci si rende conto che non è vero che tutto ciò che è prodotto dalla natura è buono) ed in un secondo momento la troviamo a combinare uno scherzo ad un domestico usando dei reagenti chimici.
A leggere la chimica nei romanzi di Malvaldi sembra tutto semplice: allora, mi son detto, riaccendo una mia passione con questo suo saggio.
Ora, la chimica è un campo vasto: un saggio può affrontare alcuni concetti base senza entrare troppo in argomenti specifici; un altro saggio può approfondire un argomento specifico in dettaglio ma sottintendere le basi e tralasciare altri argomenti. Malvaldi sceglie la prima via con alcuni accenni alla seconda, ci parla delle basi e poi affronta un argomento specifico ma solo per portare un esempio di ciò che la chimica studia. E mette subito dei paletti, dichiarandosi “chimico fisico” e cioè (come ho capito io) di esser interessato più a come gli atomi si legano per formare la materia (e quali proprietà questa materia presenta) piuttosto che ad una serie (anche molto vasta) di altri aspetti.
Dopo un primo excursus sulla storia della chimica (dalla prima idea di atomo alle prove sperimentali all’attuale modello che ne descrive il funzionamento) Marco ci accompagna manin manina fin nei più reconditi segreti dei legami e delle loro valenze. Come mai un atomo è felice di prestare un elettrone al primo atomo sconosciuto che gli si fa accanto? E perché alcuni atomi sembrano particolarmente prepotenti da strappare elettroni ai loro cugini più poveri (di elettroni nell’orbitale esterno)? Si parla di questo. Si parla di cosa succede quando facciamo avvicinare due atomi. E si va a finire alle molecole, alla scrittura delle formule in vari gradi di precisione (dalla semplice espressione dei componenti al più dettagliato schema con gli elettroni scambiati fino alla più complessa forma tridimensionale della molecola).
Ecco, una cosa che ho scoperto (ma che sinceramente non ho capito molto) è che le molecole son come i gatti: se le pigli per il verso giusto (tipo con grattini sotto la gola) ti fanno le fusa, se le pigli da un punto sbagliato (se tiri la coda) ti fanno a fettine… C’è questo concetto che ogni tanto mi torna in testa: che una molecola se messa in testa ad un altra è “buona”, se messa in coda crea un composto tossico… O qualcosa del genere. Ma, ripeto, dovrei rileggermi questa parte perché mi ha lasciato un po’ di confusione.
Gli ultimi capitoli li dedica, l’autore, al comportamento della materia e presenta, in particolare, la gomma. Anche in questo caso partendo dalla storia (come si è arrivati dal caucciù alle “gomme” che usiamo oggi, altamente elastiche, non appiccicose): la formula della gomma, la rappresentazione tridimensionale della molecola, la vulcanizzazione… Che poi, cosa fosse tecnicamente la vulcanizzazione lo sapevo, ma con questo saggio ho scoperto cosa accade nel dettaglio alle molecole di gomma e di zolfo quando si scaldano insieme. Anche in questo caso Malvaldi riesce ad essere semplice e preciso, fornendo tantissimi dettagli ma senza appesantirli troppo. Oddio, in qualche caso io son rimasto un po’ stordito dai dettagli, ma i concetti base son chiari. Almeno per quanto mi basta (in fondo mica mi metto a fare il chimico).
In fin dei conti questo libro mi ha dato alcune nozioni base che cercavo da tempo e che in gioventù non avevo colto. Per persone come me, curiose ma non specialiste del settore, è un buon libro, che non copre tutto (sarebbe impossibile) ma che ti spiega (bene) alcune basi. E’ scritto bene, come sa fare Malvaldi. Anche se io continuo a preferire i romanzi (ribadisco che nella sua ultima storia riassume chiaramente ed in pochi paragrafi bel 5 saggi su scienze varie 🙂 ), riconosco che riesce a coniugare la chiarezza di espressione di chi conosce l’argomento, la semplicità di spiegazione di un divulgatore nato e la rigorosità di un luminare.
A chi può interessare? Come dicevo sopra, a persone curiose, ma non ad esperti del settore. Persone che hanno un minimo di familiarità con le scienze (in particolare fisica e chimica). Non serve avere una preparazione forte: è sufficiente quel poco che ci insegnano alle superiori per capire bene i passaggi. Certo, se poi ci siamo interessati ed abbiamo approfondito qualcosa, è ancora meglio.
Il prezzo è il solito tasto dolente dei saggi. Perché costano. Costano perché chi lo ha scritto ha studiato tanto prima di poterlo fare, e chi verifica le bozze deve essere un minimo preparato. Questo volume viene a 19 euro. Sia sul sito dell’editore che su Amazon lo vendono a 16,15 Eur. In confrontato ad altri saggi è un prezzo più che buono. Ma, lo sapete, a me piacerebbe sempre risparmiare qualche Euro: se fosse stato a 16 Eur (prezzo di copertina) sarei stato più felice. Devo però riconoscere che dietro c’è tanto lavoro e capisco il prezzo di copertina.
Orpo, in lista di lettura avrei anche “Le due teste del tiranno” di Malvaldi, saggio sulla matematica… Ma forse è meglio se prima mi rilasso con un romanzo, o forse con 12. Inizio “Le mie amiche streghe” della Bencivelli o mi tuffo nei 12 racconti di “Un anno in giallo“, la raccolta della Sellerio?
Mentre decido su cosa buttarmi: buona lettura!
Questo blog si serve di cookie tecnici per l'erogazione dei servizi e ospita cookie di profilazione di terze parti, utilizzati per la personalizzazione degli annunci pubblicitari. Se vuoi saperne di più a riguardo, compreso come cancellarli e/o bloccarli, accedi alla pagina Cookie Policy per visionare l'informativa completa, altrimenti clicca su "OK" per accettarli esplicitamente. Se prosegui nella navigazione sul sito acconsenti tacitamente al loro uso. Maggiori info
Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.