Buffi i casi della vita… ti perdi di vista con una persona (lavoro e varie storie della vita che ti portano su strade che non si incrociano spesso come accadeva prima) e dopo qualche anno la ritrovi e ti dice che ha scritto un libro. E rimani piacevolmente sorpreso. Indaghi e scopri che non è un giallo o un romanzo in genere, ma si tratta di un saggio: la sua tesi universitaria, che è riuscita a toccare un argomento decisamente “fuori dagli schemi”, tanto che ha incuriosito anche me. Ora, come vedete nel titolo del post, si tratta di una anteprima: io non ho letto il libro ma ho parlato (via, per esser precisi, chattato) con Valentina, l’autrice, chiedendole come mai di questa scelta, e mi ha incuriosito talmente tanto che aspetto una copia (ovviamente autografata) per leggermelo…
So anche che Valentina si impegna cuore ed anima in progetti che hanno un sottofondo umanitario. E conoscendola, immagino (anzi, sono quasi sicuro) che sia andata ben al di là del semplice compito di raccolta carte e documenti.
Di cosa parla il saggio? Delle biblioteche carcerarie, realtà pochissimo conosciute (talmente poco che l’impegno che Valentina ha dovuto metterci è degno delle fatiche di Ercole): nel libro si concentra su quella che è la storia della loro nascita e di come è l’organizzazione delle stesse, ma traspare (con molta delicatezza) anche la parte umana. Valentina è stata volontaria in una di queste piccole biblioteche, segno di speranza e di rinascita per alcuni carcerati. Non può parlarci delle singole storie, delle persone che ha conosciuto, ma nel parlare mi ha fatto capire come questa esperienza le abbia cambiato la vita. E sospetto che abbia influenzato anche il libro.
La fortuna di avere una scrittrice come amica è che le si possono fare un po’ di domande e lei è felice di condividere quello che ha provato durante questa esperienza. Così mi ha scritto due righe per spiegarmi come è nato questo progetto, e ve le riporto così come sono uscite dalla sua tastiera:
L’idea è nata per per caso o per destino, come dir si voglia, perché un giorno (era il 2013), sfogliando un pieghevole, ho letto “La biblioteca carceraria come spazio di libertà“… e a quel punto si è scoperchiato il vaso di pandora! Direi che è stato quasi un “colpo di fulmine” tra me e questa tematica nuova e tutta da scoprire.
Il giorno in cui sono andata, anche un po’ timorosa l’ammetto, a chiedere la tesi al prof. Mauro Guerrini lui è rimasto un attimo stupito, non si aspettava certo che una studentessa in biblioteconomia, con tutti i temi di cui parlare, tirasse fuori un simile argomento. Da quel momento si è sviluppata una bellissima collaborazione con il professore, ed eravamo entrambi entusiasti dell’evoluzione che stava prendendo il lavoro e alle fine è stato un bel 110 e lode.
Ma prima di arrivare al felice epilogo del 2014, ho passato un anno alla ricerca del materiale su cui lavorare ed è stato veramente difficile in quanto tutto si racchiudeva in due piccoli libri contenenti solo atti di convegni. Per fortuna in mio soccorso è arrivata la storia.
E alla fine nel 2016 mi sono decisa a pubblicare la mia tesi, spinta proprio dalla necessità di mettere a disposizione di altri più materiale per poter, spero un giorno, arrivare a svilupparsi in maniera più approfondita e meglio argomentata di come ho potuto fare io.
Il libro parte dall’evoluzione della storia della pena carceraria, di come siamo passati dalla tortura e pena di morte, al concetto di carcere come pena e come le biblioteche carcerarie si inseriscano a pieno in un momento storico particolare che va di pari passo con la nascita della prigione come la conosciamo oggi; seguono le leggi, ecc e una serie di “testimonianze” che ci mostrano come esse esistano davvero, ma ahimè c’è anche il rovescio della medaglia…
Dopo la laurea, nell’aprile del 2015, sono entrata come volontaria in una struttura penitenziaria. A quel punto mi sono scissa in due, perché a livello professionale ho preso subito visione di tutte le problematiche che avevo riportato nel libro; e a livello personale è stato qualcosa di indescrivibile e che sicuramente rifarei. Purtroppo non posso dire molto su questo, anche nel libro non ho potuto riportare la mia esperienza nella struttura (burocrazia, ecc). Ma posso dirvi che la mia esperienza nella piccola biblioteca con le “mie donne” mi ha cambiato come persona. Ricordo infatti che i primi tempi in cui andavo e cominciavo a conoscere le ragazze era molto difficile per me, ogni volta che tornavo a casa portavo con me una parte di loro, della loro vita, della loro storia. Adesso la struttura ha chiuso e le ragazze sono state spostate e mi mancano moltissimo ed è per questo che il mio libro è dedicato soprattutto a loro.
Mi fa piacere, però, riportare qui anche una parte dell’introduzione del prof. Guerrini, che esprime chiaramente e semplicemente lo spirito che ha guidato Valentina nel redarre il testo.
Valentina Mancini ha scelto di riportare alcune testimonianze dell’operato di queste biblioteche, delle loro difficoltà a offrire un servizio educativo in modo efficiente, costante, diffuso. L’obiettivo del libro di Valentina è, infatti, raccontare una storia, frammista di realtà e sogni, e soprattutto provare a far comprendere il motivo per cui le biblioteche carcerarie sono importanti, e magari a provare ad aprire uno spiraglio di speranza in tutti.
Se ho stuzzicato il vostro interesse, come Valentina ha fatto con me, trovate su Medium maggiori informazioni, insieme ad un frammento del libro e ai contatti dell’autrice. E se sabato 12 novembre 2016 vi trovate nei pressi di Certaldo (cittadina da visitare, ve lo consiglio) potete recarvi alla biblioteca comunale, dove verrà presentato il libro. Mi scrive Valentina che:
La presentazione sarà Sabato 12 Novembre, ore 16.00 presso la Biblioteca Comunale Bruno Ciari, Certaldo
Borgo Garibaldi, 37 – Via Mameli, 9
tel. 0517 661252/53
biblioteca@comune.certaldo.fi.it
Il prezzo, vedo, è di 15 Eur. Il prezzo medio di un romanzo, ma stavolta si tratta di un saggio. Chi legge questo blog sa che tendo a preferire prezzi più bassi possibile. Ma in questo caso il prezzo ci sta tutto.
Buona lettura.
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