Expo2015 (1 di 2): consigli pratici per i prossimi visitatori

Albero della Vita e Palazzo ItaliaSiccome tutti ne parlano (nel bene e nel male), voglio raccontarvi la mia esperienza di Expo, e darvi qualche consiglio (se ci andate). In un secondo post vi racconterò anche i padiglioni e cos’altro ho visto.

Partiamo proprio dalle cose pratiche per chi va: io sono stato quattro giorni a Milano, di cui due interamente dedicati ad Expo. In quei due giorni, grazie ai potenti mezzi offerti dai comuni smartphone, ho potuto “misurare” quanta “fatica” mi è costata Expo: da mattina a sera, usando la metro per muovermi, ho fatto mediamente 13 Km al giorno a piedi. Quindi, primo consiglio: scarpe comode. Esiste, ovviamente, anche una navetta che percorre costantemente il perimetro dell’Expo, e la si può usare per spostarsi da un capo all’altro della zona.

Per arrivare ad Expo si possono usare vari mezzi, ma secondo me il più comodo è la metropolitana: la linea 1 fa capolinea a 500 metri dall’ingresso, e dall’uscita una passerella vi porta direttamente ai tornelli di accesso. I primi 30 e gli ultimi 50 metri sono scoperti: se piove vi serve un ombrello. So che esiste anche un passaggio coperto che transita dalla stazione ferroviaria a due passi dall’ingresso, ma non l’ho percorso e quindi posso dirvi poco in merito. Il biglietto della metro, per arrivare ad Expo, è di 2,50 Eur (esiste anche in versione “andata e ritorno” a 5 Eur). Qualsiasi emettitrice automatica di biglietti vi avvisa se scegliete un biglietto diverso. Se chiedete un biglietto ad una rivendita, invece, dovete specificare che è per Expo, altrimenti rischiate di ricevere un biglietto ordinario (1,50 Eur) e incorrere – se fermati da un controllore – in multe. Anche arrivare in treno è comodissimo, ma immagino gli arrivi siano meno frequenti che quelli della metro. Se pensate di venire per un giorno solo, sfruttando il treno, considerate che non c’è deposito bagagli né alla stazione dove scendete, né in tutta l’expo.

All’ingresso ci sono controlli stile aeroporto. Entrambi i giorni ho atteso al massimo 5 minuti per passare: la coda è corta e scorre bene. Il primo giorno mi sono dimenticato di togliere dallo zaino un coltellino multiuso che mi porto sempre dietro: mi è toccato buttarlo (non lo prendono loro ma devi tornare fuori o a lasciarlo da qualche parte oppure a buttarlo). Colpa mia… sapevo dei controlli e me ne ero dimenticato. Devo dire, però, che sono molto scrupolosi e seri, ma anche gentili e professionali. Si può portare acqua, ma durante il controllo deve essere fuori dallo zaino (penso che – semplicemente – faciliti loro i controlli: se vedessero del liquido dentro uno zaino sarebbero costretti a fartelo aprire per verificare, se invece è fuori possono verificare a vista impiegando meno tempo). Subito dopo il controllo c’è il lettore di codici QR per validare i biglietti. Appena passato quello, sei dentro. Il punto dove di solito si dirigono tutti è il Padiglione Zero, che consiglio vivamente di visitare (ma di questo ne parlo nel prossimo post).

Il DecumanoLa location è abbastanza aerata: non dovreste soffrire il caldo stagnante, ma è meglio mettersi abiti comodi e leggeri e portarsi dietro qualcosa per coprirvi occasionalmente (scialle o simili) perché in alcuni padiglioni l’aria condizionata abbassa di qualche grado la temperatura. Tutto il decumano è coperto da teli (escluso quando si incrocia col cardo) ed il sole raramente vi batte sulla testa, ma le pelli più sensibili potrebbero gradire una crema protettiva (arriva comunque una buona quantità di raggi solari riflessi). In caso di pioggia qualche goccia di acqua potrebbe passare, ma ritengo che si possa visitare Expo aprendo l’ombrello solo in rari casi.

FontanelloNon è vero che si spende molto per mangiare e bere. O meglio: se si sta attenti si possono spendere cifre ragionevoli. Per dissetarsi ci sono decine di fontanelli che erogano acqua naturale e gasata, bella fresca (forse anche troppo fresca), tutto gratuitamente. Si tratta di fontanelli che a fine expo verranno ridistribuiti nella città di Milano (dove – praticamente – sono assenti). Per il cibo, invece, c’è anche troppa scelta. Si può visitare il ristorante o il bar di ogni singolo padiglione e verificare i prezzi (alcuni veramente alti, altri accettabili) oppure rivolgersi alle decine di baracchini che si trovano sul perimetro esterno di Expo (praticamente “dietro” i padiglioni) e vi si trova di tutto: dallo specializzato in risotto alla milanese, a quello che confeziona panini di ogni tipo, a chi prepara frullati e macedonie, ai gelatai… Area SostaPer due persone, abbiamo preso 2 panini (un hot dog e un panino al salmone) più due caffè ed abbiamo speso 9 Euro. Sì, è vero, fuori expo ci sono opportunità più convenienti, ma a me sembra una cifra accettabile. Niente vi vieta di portare voi stessi il vostro cibo e fermarvi a mangiarlo in uno dei tanti prati e giardini dove vi potete liberamente sedere su sedie, panchine, poltrone, sgabelli, sacchi-poltrona (sì, come quello di Fantozzi 🙂 ). Oppure potete prendere qualcosa all’angolo Food Truck Nation: Hot Dog e Hamburger in puro stile USA.

Nota a parte per gli “assaggini“: come dicevo sopra in tutti i padiglioni hanno un ristorante o un bar dove smerciano cibo. Qualcuno, presentando i propri prodotti, permette ai presenti anche di “assaggiare” le cose proposte. Ma non le trovate di continuo: ci sono orari e momenti particolari in cui queste cose “emergono” dal nulla e si può degustare un piccolo pezzo di un dolce o della cioccolata o sorseggiare un liquore. Non vi aspettate, insomma, di trovare piccoli assaggi ovunque: dovete cercarli e sincronizzare le vostre visite coi programmi (degustativi) del padiglione.

Altra cosa fantastica: i bagni. Ci sono strutture (prefabbricate e provvisorie) ben dislocate, praticamente ogni 500 metri, dove è possibile espletare i propri bisogni fisiologici. Appena li vedi pensi al peggio: container impilati, con servizi in plastica dura (e non porcellana). E invece sono pulitissimi, non maleodoranti; e son talmente tanti che praticamente li trovi sempre liberi. Forse dipende dal fatto che anche (quasi) tutti i padiglioni hanno dei bagni interni (lussuosissimi quelli del Bahrein, eleganti quelli del Belgio, troppo “italiano” quello che ho provato a palazzo Italia). E la stessa pulizia la ritrovi in tutta l’area: non una cartaccia, non una cicca. E se anche un maleducato lasciasse cadere qualcosa a terra, ci sono sempre degli addetti che la raccolgono in breve tempo. A proposito, cari fumatori, forse non lo sapete ma in tutta l’area Expo non si può fumare. Solo in determinate zone è consentito. Uno penserebbe che lungo il decumano, all’aria aperta, ci si possa accendere una sigaretta, e invece no: dovete recarvi nelle apposite aree fumatori.

IMG_0158IMG_0219Inevitabile, per concludere, un salto all’ “Albero della vita“, dove più volte, durante il giorno e la sera, vengono proposti spettacoli composti da giochi di luci, colori, musica ed acqua. Ma questo, veramente,  è molto più bello vederlo dal vivo che sentirselo raccontare…

Insomma, l’area è molto vasta e per vedere un po’ di cose serve camminare molto. Se andate per un giorno solo studiatevi il sito e scegliete massimo 5 padiglioni da vedere, se poi ne entrano di più, meglio… Anche se andate due giorni, comunque, non ce la farete a vedere tutto e datevi, quindi, delle priorità. Considerate che l’Expo non è solo i padiglioni dei singoli paesi, ma anche i Cluster (zone tematiche – come quella del cacao – dove sono ospitati vari paesi che producono o commerciano quel prodotti). E ci sono tantissime iniziative, sia nei padiglioni sia nei centri conferenza… Quasi ogni giorno viene celebrato un Paese (e ti capita, magari, di trovare lungo il decumano una delegazione col nostro Presidente del Consiglio insieme a quello del Paese festeggiato). Le cose da vedere non si limitano ai padiglioni ed è bello lasciarsi (se si ha la possibilità) qualche tempo per vagare spinti solo dalla curiosità. Sul sito trovate, giornalmente, il programma degli eventi: una scorsa prima di entrare può aiutarvi a organizzare la giornata. E se avete un cellulare Android o iOS potete scaricare la app ufficiale che aiuta a gestire il programma (se ne avete fatto uno) della visita (WiFi gratuito in tutta l’area Expo).

Vale la pena, insomma, spendere 57 Eur per un biglietto ingresso all’Expo di due giorni consecutivi (data fissa)? Secondo me sì. Una cosa così avviene raramente nella vita, e quindi vale la pena spendere qualcosa per poterla vivere. Poi, ovviamente, si può parlare di cose che potrebbero funzionare meglio o di cosa attendersi nei padiglioni, ma comunque sia, secondo me, ne vale la pena. Se trovate, poi, dei biglietti scontati, non fatevi scappare l’occasione.

Buona visita 🙂

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