Continua la raccolta: gli “integrali” di Lupo Alberto e Cattivik, volume terzo (Silver)

WP_20150715_001Bè, sì… Alcuni fumetti che son mancati nella mia giovinezza li riscopro adesso. Come, appunto, le opere di Silver (di cui parlo anche in questo e quest’altro post).

C’è poco da dire: Silver è un genio. Io non so come faccia a trovare una nuova battuta di apertura per ogni nuova storia di Cattivik: lo stile è sempre pomposo e il tema sempre uguale (presentare degnamente il “Nero Genio del Crimine”), eppure riesce a trovare ogni volta parole e situazioni nuove grazie alle quali il lettore non si annoia mai.  E’ come un presentatore TV che tutte le settimane deve presentare in modo altisonante lo stesso ospite, decantandone le lodi e le caratteristiche: io credo che esaurirei le mie idee entro la terza settimana. Ma Silver no, riesce sempre a stupire.

In fondo fa la stessa cosa anche con le storie di entrambi i personaggi: non ho mai trovato (per ora) storie che si sovrapponessero. E di Lupo Alberto ho letto anche altre strisce più recenti, come quelle presenti nelle uscite mensili della rivista omonima, o in qualche altra raccolta. Merito, probabilmente, anche dei collaboratori di Silver, la cui mano si nota, a volte, in piccoli dettagli. Come in Enrico la Talpa, che subisce alcune trasformazioni (presumo) in base al collaboratore che aiuta Silver a disegnarlo: la bocca, la forma più o meno panciuta, gli occhi… Piccoli dettagli che rendono anche più carino seguire i personaggi. Dettagli che in Alberto cambiano meno spesso (forse Silver si riserva di disegnare sempre personalmente il lupo).

In questo volume di Lupo Alberto si vede lui fumettista subissato da un Enrico la Talpa studente di un ipotetico corso di disegno. Mi sa che le strisce abbiano pescato dalla vita reale dell’autore. Come la faccenda (riportata in modo piuttosto esplicito) del furto dell’auto, sempre ai danni dell’autore.

Se amate l’ironia condita con un po’ di cinismo e cattiveria, Cattivik è il fumetto che fa per voi. Mentre Lupo Alberto – ugualmente ironico ma meno cinico e più umanista – è un fumetto che va bene per tutte le età e i piaceri.

Anche in questi volumi si sono presentate le condizioni dei precedenti: ottima fattura ma scarsa introduzione (a onor del vero stavolta la cosa sembrava appena un po’ più curata) ed un prezzo non proprio per tutte le tasche: 23,80 Eur per il Lupo e 16,89 Eur per Cattivik (prezzi Amazon). Ora, trattandosi di raccolte in corso di edizione, uno ne compra un volume all’anno e ripartisce i costi nel tempo, ma rimangono sempre prezzi alti. In linea, è vero, con altri fumetti (la raccolta dei Peanuts costa come il Lupo), ma io faccio il mio solito appello e cioè, cari editori, pensate a noi lettori e abbassate di qualche euro, che, specialmente in questo periodo, fa piacere.

Buona lettura e buon divertimento

P.S.: mi sono accorto di aver preso il volume 3 del Lupo ma di non aver ancora preso il 2: rimedierò appena finisce l’estate (che ora come ora ho un po’ troppi libri in attesa di esser letti).

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