Post breve, oggi. Non perché il libro non meriti considerazione, ma solo perché, essendo un testo divulgativo e non un romanzo, posso “risparmiare” sulla trama 🙂
Consiglio veloce: compratelo e leggetelo. Purtroppo costa 18 euro (nota dolente, ma – in fondo – son ben spesi; esiste una versione e-book a 8,99 euro su Amazon). Si legge bene: ha la chiarezza espositiva del miglior Angela, anche nell’affrontare temi complessi. E ti aiuta a capire come funziona il cervello e come puoi tenerlo in forma con l’andare degli anni.
Andiamo un po’ più a fondo. Prima di tutto perché mi metto a legger certi libri lo dovreste (chi mi segue da un po’) sapere: son curioso di sapere come funzionano le cose e il cervello umano è uno dei temi che mi affascina. Il fatto che questo paragrafo che sto scrivendo sia frutto di innumerevoli reazioni elettrochimiche che avvengono nel mio cervello (alcune che articolano il pensiero, altre che pescano dai ricordi di lettura, altre che muovono le dita sulla tastiera, altre che controllano a video se ho digitato bene) è una cosa talmente affascinante e talmente inquietante che ne vengo attratto come una falena è attratta dalla luce.
Il libro si apre spiegando come è nato e si è evoluto il cervello, andando poi ad approfondire le tre componenti fondamentali (corteccia, sistema limbico, paleoencefalo) e come dialogano tra loro. Si vede come sono connessi i neuroni, come si formano le sinapsi. Ci sono ancora tanti interrogativi (e Angela ce ne accenna alcuni) su alcuni processi cognitivi e sul perché il cervello funzioni in determinati modi, ma l’autore ci guida anche attraverso esperimenti che hanno spiegato alcuni meccanismi ormai assodati. La memoria, per esempio, è legata alle emozioni: (semplificando) più è forte una emozione più si ricorderà quel dato momento.
Insomma, col suo solito fare semplice Piero ci illustra studi, ci propone ipotesi, ci spiega meccanismi che ci fanno conoscere meglio la nostra mente. E ci propone anche alcune ricerche che spiegano come è possibile tenere in allenamento il cervello e perché è un bene (soprattutto quando l’anzianità si avvicina).
Lo so, sono un polemico, ma una cosa che non mi è piaciuta devo dirvela: il libro è costruito sotto forma di (finto) dialogo. Finto perché non è un giornalista che intervista l’autore, ma ogni capitolo è stato costruito proprio a domande e risposte. E’ una questione di gusto personale: a me piace una trattazione più diretta. Capisco però che questo sia un meccanismo usato per semplificare ulteriormente la comprensione del testo.
Concludiamo sfatando una leggenda: non è vero che usiamo solo una parte del cervello e che (come pensa qualcuno) se riuscissimo ad attivarlo tutto faremo cose incredibili. Usiamo, in tutti i momenti, tutto il cervello. E’ però vero che il cervello di un neonato ha più sinapsi rispetto ad un adulto: durante la crescita il cervello elimina i “rami secchi”, le sinapsi che, non venendo stimolate, diventano inutili. Questo significa che un ambiente stimolante, per un neonato e per un bambino, permette di mantenere una certa vivacità intellettuale (maggior numero di sinapsi) anche da adulto. Ma attenzione a non esagerare, perché ognuno ha i suoi ritmi di crescita.
Buona lettura!
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