Bè, vi avevo promesso novità, sulla squadra di lancio de “Il passato è una bestia feroce”, ed eccole qui… Niente recensione completa, per ora, anche se, in fondo al post, vi metterò un “antipasto” della recensione che penso di scrivere sul thriller di Polidoro 🙂
Tempo fa lessi uno studio (mannaggia, non riesco a ritrovare il link) in cui si affermava che le potenzialità di una squadra sono maggiori della somma delle potenzialità dei singoli componenti. Cosa significa? Che l’essere squadra dà un valore aggiunto all’insieme esaltando le qualità di tutti.
E’ bello far parte della squadra (bè, sì, permettetemi di vantami un po’ del fatto di esserne membro), perché al suo interno ho trovato tante persone creative che hanno sviluppato (e stanno sviluppando) moltissime idee. Massimo partecipa il più possibile ed in modo estremamente amichevole: nonostante i suoi tanti impegni trova il tempo per farsi vivo ogni giorno, e per rispondere a tutti i commenti che lo chiamano in causa.
Ma, al di là delle considerazioni personali, cosa è successo in questo tempo? Tutta la squadra ha letto (qualcuno anche due volte) il libro, condiviso alcune impressioni con l’autore, e creato varie cose per incuriosire il pubblico. Ognuno con le sue potenzialità. Alcuni hanno creato una serie di video (book trailer), altri hanno “rivisitato” la copertina per creare “messaggi” per incuriosire (uno addirittura nello stile “keep calm and…”), altri ancora hanno ricercato e messo su Pinterest foto che richiamano alcuni oggetti legati a momenti del libro (alcuni vecchi scatti polaroid, una bici anni ’80, un orologio particolare), e qualcuno si è dedicato a creare anche un sito web che raccoglie messaggi “segreti” come li scrivevano i protagonisti del romanzo. E’ stato aperto anche un gruppo facebook di lettori di “Il passato è una bestia feroce” a cui tutti potranno partecipare e attraverso il quale sarà possibile parlare del libro (anche con l’autore).
Prima del finale (dove accenno qualcosa), ecco alcune risorse interessanti:
Detto tutto quello che potevo dire, vi lascio con un antipasto della trama (niente spoiler, non preoccupatevi).
Estate 1982. Subito verrà alla mente (almeno a chi ha quaranta e più anni) quel triplice “Campioni del mondo” urlato da Nando Martellini durante la finale dei Mondiali. Era l’11 luglio e l’Italia vinceva contro la Germania (allora Germania Ovest). L’allora presidente Sandro Pertini che esulta, in tribuna… Quante feste in tutta Italia… Ma non nel paese di Verazzano, dove una ragazza, Monica, proprio quella notte, a pochi minuti dal fischio di inizio della partita più attesa dagli Italiani, sparisce nel nulla.
Il dolore accompagna tutta la famiglia e gli amici per molto tempo, e nonostante gli sforzi delle forze dell’ordine, la ragazza non si trova più. Piano piano il caso viene dimenticato, finché una delle più fredde mattine dell’inverno 2015, mentre il cielo minaccia neve, una lettera riaccende il dolore e riapre vecchie ferite ad un vecchio amico di Monica: Bruno Jordan, adesso cronista di nera per la rivista Krimen.
Una lettera spedita trent’anni prima, da Monica stessa, e datata il giorno precedente la scomparsa. Che possa contenere la soluzione ad un mistero durato oltre trent’anni?Bruno si precipiterà a cercare di capirci qualcosa, finendo “nella rete del più insospettabile e spietato degli assassini“.
Vi aspetto il 3 marzo per raccontarvi di più (e mi auguro abbiate già comprato il libro).
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[…] Ma ricominciamo da dove eravamo rimasti, cioè da quello che avevo accennato nel precedente post. […]
[…] due righe l’attività frenetica della squadra di lancio del thriller di Massimo Polidoro (di cui, indegnamente, faccio parte). Prima di tutto perché gli […]