Le bugie nel carrello (Dario Bressanini)

Le leggende e i trucchi del marketing sul cibo che compriamo Seguo Bressanini nel suo blog “La scienza in cucina” da qualche anno: con qualche ricetta, ma molta chimica delle cose semplici (cotture, colori, coagulazioni), guida mano nella mano alla conoscenza più intima degli alimenti. Dario nasce come chimico ma ha legato questa sua specialità alla passione per la cucina e all’estrosità nella divulgazione. Quello che propone è un viaggio negli alimenti per conoscere le loro qualità e aiutarci a scegliere meglio e a sfruttarli al meglio. Un esempio è quando parla delle modalità di cottura e di quanti nutrienti si perdono con ognuna di esse (ecco uno degli ultimi articoli che parla di cottura al microonde spiegandone anche la fisica). In un precedente libro (da me letto) aveva affrontato la questione degli OGM (organismi geneticamente modificati) sia chiarendo cosa si intende per OGM dal punto di vista legale sia cosa significhi dal punto di vista produttivo ed andando ad analizzare, poi, alcuni casi specifici. Con questo libro, invece, affronta la questione “marketing” degli alimenti, ovvero tutto quello che viene venduto come valore aggiunto fra la mille varietà di cibi che si possono trovare in un supermercato. Non tocca l’aspetto pubblicitario (cioè tutte quelle tecniche – dal packaging al posizionamento in scaffale alla pubblicità – che fanno incrementare la voglia di acquistare) ma si concentra solo sulle affermazioni che sono riportate nelle confezioni (o sono trasmesse con messaggi pubblicitari) e che vengono usate per mettere un prodotto in risalto rispetto agli altri […]

Cioccolatoni alla castagna

Qualche giorno fa ho preparato un “Mont blanc” per una cena da amici e mi è avanzato un po’ di impasto e un po’ di cioccolata fondente. E allora, ho pensato, perché non preparare una specie di “cioccolatone”, un bon bon con un cuore a base di castagna e il guscio di cioccolato? Io ho preso l’impasto avanzato, ci ho aggiunto un po’ di burro e miele, ed ho proceduto come descritto sotto. Ma, per comodità, vi riporto ingredienti e quantità (e per pigrizia, abbrevio la descrizione del processo di preparazione delle castagne) Ingredienti (per circa 25 cioccolatoni): 250 grammi di castagne o, meglio, di marroni (da sbucciare) 50 grammi di cioccolato fondente per l’impasto 150 grammi di cioccolato fondente (più mezzo bicchiere di latte) per la copertura 1 cucchiaio di whiskey o di rum 1 cucchiaino abbondante di miele (preferibilmente di castagne) 15 grammi di burro fuso Preparazione: Bollire, sbucciare (ancora calde) e tritare (con un passaverdura o uno schiacciapatate) le castagne, aggiungervi la cioccolata (fusa oppure grattugiata), il miele ed il burro, il whiskey: impastare il tutto fino ad ottenere un impasto omogeneo e morbido. Far riposare l’impasto per circa 30 minuti in frigo. Preparare una serie di palline di grandezza simile ad un “lindor” o un “bacio”, porle su un tagliere o in una teglia da forno e farle riposare 30 minuti in congelatore. Se volete, inserite uno stuzzicadenti in ogni pallina (aiuterà nella prossima fase chi – come me – è poco pratico). Fondere a bagnomaria la cioccolata con un po’ di […]

Mont Blanc (dolce di castagne)

Il “Mont Blanc” che vi propongo è, ovviamente, alla mia maniera: in internet ne ho trovate varie versioni, alcune molto simili, altre molto diverse fra loro. Mia mamma lo preparava all’avvicinarsi delle feste ed era un evento “familiare”, perché ci ritrovavamo tutti insieme intorno al tavolo a sbucciare e pulire le castagne, fase iniziale (e la più lunga) per la preparazione di questo dolce. Nonostante questo, non ho una ricetta precisa ma so quali sapori e colori deve assumere il dolce nelle varie fasi di impasto. Provo quindi a darvi la mia ricetta (rielaborata anche rispetto alla “tradizione” di mia mamma) ma lascio a voi la possibilità di arricchirla e gestirla come meglio pensate. Io tendo a farlo molto semplice e poco dolce, con pochi ingredienti (ma buoni) e molto lavoro manuale. Ma, anche in questo caso, voi potete “trasformare” la ricetta come meglio pensate. Una piccola nota sulla presentazione: questo dolce (si tratta di un dolce al cucchiaio, in pratica) andrebbe presentato in un vassoio piano, ampio, dai bordi bassi. Siccome dovevo portarlo a cena da amici ho preferito usare, come contenitore, una zuppiera (come vedete dalle foto). Non rende giustizia all’immagine del dolce, ma ha garantito il trasporto senza troppi problemi. Dosi per 15 persone (abbondanti): 1,5 Kg di marroni o castagne, da sbucciare 300 grammi di cioccolata fondente (io ho usato 2 tavolette da 100 grammi di cioccolato dell’Equador al 70% più una tavoletta di fondente extra all’85% di cacao) mezzo bicchiere di Whiskey o di Alchermes 1 litro […]

Entanglement : il più grande mistero della fisica (Amir D. Aczel)

Lo so, continuo ad ammorbarvi coi libri di fisica quantistica, ma a me piace e ogni tanto ho bisogno di approfondire un po’ la questione. Ma, lo prometto, farò un post breve. Forse. Spero… Innanzi tutto: per avere una idea di cosa sia la fisica (o “meccanica”) quantistica vi rimando a Wikipedia. Io accenno solo al fatto che è l’insieme di leggi che regolano il mondo microscopico (atomi, elettroni, fotoni) e che è (si può dire) nato durante una conferenza il 14 dicembre 1900 (ops, proprio ieri, ma di 114 anni fa) durante la quale Max Planck affermò che l’energia si muoveva a “pacchetti” e non in modo lineare. Non era per niente convinto neppure lui, ma i suoi studi non lasciavano adito a dubbi: prima si pensava che per ogni quantità infinitesimale di energia fornita, un qualsiasi corpo la rendesse con una relazione diretta (in un grafico si avrebbe una retta); lui scoprì, invece, che va fornita una quantità “discreta” (un quanto, un tot di energia) per far fare uno “scalino” all’energia restituita… Lo studio della fisica quantistica è poi andato avanti, con “lotte” anche fra i maggiori fisici dell’epoca: alcuni erano dalla parte della fisica classica e dicevano che quello che veniva scoperto della fisica quantistica non poteva essere vero o, al massimo, era incompleto. Una delle diatribe più aspre fu proprio sul fenomeno dell’Entanglement che (anche in questo caso spiego brevemente e rimando a Wikipedia) unisce in modo invisibile due particelle “accoppiate” (io le chiamo anche “gemelle”, […]

Il tesoro di Leonardo (Massimo Polidoro)

Non c’è niente di più avvincente, a mio avviso, di una caccia al tesoro, anche in un libro. Ma solo se è ben fatto. Massimo Polidoro lo conosco come indagatore dell’insolito: ho letto più di un suo libro che spiega come certi misteri non sono poi tanto misteriosi. Questo impegno lo ha profuso anche in libri per ragazzi, con una serie chiamata “la squadra dell’impossibile” (ecco il link alla pagina di Polidoro sulla squadra, ed ecco i link alle mie recensioni: Il complotto di Frankenstein, La notte di Dracula e La statua dagli occhi di smeraldo). Questa volta ha deciso di mettersi in gioco con un personaggio come Leonardo da Vinci (di cui è appassionato studioso). Del genio toscano se ne dicono di tutti i colori: qualcuno lo vorrebbe inventore di cose assai particolari (in un altro romanzo, di Fabriani, è il genio di Vinci ad aver addirittura gettato le basi per i viaggi nel tempo), mentre i più riconoscono nella sua figura una vivacissima curiosità e grandi capacità per trarre frutto da essa. Ma veniamo al romanzo (senza svelare troppo, eh!). I protagonisti sono due adolescenti (Leo e Cecilia) accomunati dal genio toscano: Leo (abbreviativo per Leonardo) è figlio (lo si scoprirà nel corso della storia) di un noto studioso inglese di Leonardo, e “incolpa” proprio il genio per la scomparsa del padre. Cecilia abita in una cascina appena fuori Milano dove, si dice, Leonardo abbia soggiornato a suo tempo, prima di entrare a servizio degli Sforza. I genitori di Cecilia hanno trasformato […]

Il telefono senza fili (Marco Malvaldi)

Riesce un giallo a farti ridere dalla prima pagina? Questo sì, decisamente. Malvaldi è un maestro: riesce a miscelare il giallo più puro con il sarcasmo e l’ironia toscani ottenendo un risultato appassionante, leggero e godereccio. Non mi soffermo sulla trama: i soliti 4 vecchietti, con la loro mania del pettegolezzo e di farsi gli affari degli altri, aiutano Alice (il commissario) a risolvere un nuovo caso di omicidio. Tutto parte, proprio, dalle bocche dei vecchietti che sospettano (e diffondono la voce in paese) che un certo marito abbia ucciso la propria moglie e l’abbia gettata nel torrente o chissà dove… Insomma: pettegolezzi e voci che si rincorrono fino a far sospettare il commissario che i 4 arzilli pensionati abbiano ragione. Ma ad un certo punto, però, ci scappa un altro morto, niente meno che il famoso sensitivo che riusciva ad azzeccare le previsioni e tutto quello che si può indovinare di una persona (peccato non sia riuscito ad indovinare che qualcuno stava per ucciderlo). Saranno collegati questi due casi? C’entra qualcosa il fatto che l’indovino avesse dato una indicazione abbastanza precisa di dove si trovasse la persona presunta assassinata? Ma soprattutto, grazie a quali misteriosi poteri l’indovino indovinava l’indovinabile? Come dicevo sopra, si tratta del giallo più puro, alla Agatha Christie (come detto altre volte): una serie di ragionamenti logici che Alice e Massimo (il barrista-badante dei vecchietti) mettono in fila in modo ordinato arrivando alla soluzione del caso. Verrebbe da pensare, però, che questi gialli rischino di essere tutti uguali […]

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