Cosa rende felice il tuo cervello (e perché devi fare il contrario) (David DiSalvo)

Il sapere, nella sua accezione più ampia, è frutto di un processo continuo del cervello, che basa le sue reazioni su stimoli elettrochimici. Mi sono sempre chiesto come funzioni la materia grigia, cioè quali processi (sia fisici, sia intellettuali) guidino la formazione di un pensiero o l’espressione di una scelta. Cercando qualcosa di leggero da poter leggere con la mia cultura di base, sono incappato in questo libro, che mi ha lasciato sufficientemente soddisfatto.

Diciamo subito che non si tratta di un manuale di Self Help (come vengono chiamati quei libri di automotivazione che vanno di moda in questi anni). L’autore è un divulgatore scientifico, come Piero Angela (per citare un conosciutissimo – e bravissimo – divulgatore italiano) ed è interessato alla “conoscenza” in senso ampio, cioè a tutto quello che “forma” una mente.

Il libro, quindi, cerca di spiegare quali sono i meccanismi alla base si una mente che deve prendere decisioni. Cioè, cosa fa cambiare il nostro comportamento nelle varie situazioni. Per esempio: avete notato che, in un ambiente sporco (come un giardino con cartacce per terra) mediamente la gente si comporta più da “sporcacciona” rispetto ad altri ambienti (magari a casa propria)? Si chiama “Cialdini Effect”, dal nome dello scienziato che lo ha studiato: la gente tende ad esser più sporca (gettare carte, non curare in generale l’ambiente) quando si trova in un ambiente già sporco. Allo stesso modo le persone tendono a variare (più o meno percettibilmente) lo stile del parlato in base a come sentono parlare intorno. Aggiungo io: avete mai notato il comportamento della folla? Il comportamento di una persona varia notevolmente tanto che può trovarsi a fare cose che, se da sola, quella persona non avrebbe mai pensato né mai pensato di fare.

Il cervello agisce per ricompense: mangio un dado di cioccolata, provo piacere, il cervello mi “spingerà” a mangiarne ancora in futuro (fino ad arrivare – in qualche raro caso – a forme patologiche di golosità). Per dirla in modo semplicistico: se si prova piacere il cervello cerca di farci replicare la situazione che lo ha scatenato.

Ma il cervello è anche altamente selettivo: nel risparmiare energia si concentra solo su determinate cose. E’ diventato famoso un esperimento: ad alcune persone è stato chiesto di contare, in un video appositamente preparato, i passaggi di palla fra alcuni giocatori di Basket. Ad un certo punto, nel video, passava bel bello un gorilla: un numero veramente esiguo di persone lo ha notato. Il loro cervello era impegnato in un compito specifico ed ha tralasciato tutto quello che non era necessario a quel compito.

Ogni capitolo del libro prende in esame una caratteristica del cervello e mostra quali “bias” (definiamoli, per semplicità, errori) possono essere legati ad essa. Le varie pagine diventano, quindi, una guida per un viaggio nel nostro organo più sofisticato. Detto così (bias/errori) sembra che si tratti di un sistema parecchio “sgangherato”, ma non è assolutamente così. Il cervello applica una serie di meccanismi derivati dall’evoluzione umana e che permettono di risparmiare energia e di ottimizzare le risorse. Insomma, meccanismi che cercano di ottenere il massimo risultato col minimo sforzo.

Cosa mi ha insegnato questo libro? Il mio interesse era di cercare di capire qualcosa in più sui meccanismi che portano ad una decisione, e qualcosa l’ho imparato. Per esempio che il nostro cervello tende a dare fiducia alle persone che sembrano dare fiducia a te, o che il processo di valutazione prende in esame tutti i sensi (sapevate che, se si tiene in mano un peso, l’importanza che diamo a qualcosa è più alta che se lo facciamo a mani vuote?)

Devo ammettere di non sentirmi pienamente d’accordo con tutte le indicazioni presentate nel libro, alcune perché – forse – non le ho capite bene. Altre perché mi sembrano troppo contro intuitive (ma a volte il cervello ci fa di questi scherzi); però in linea di massima ho compreso come mai alcune scelte, col senno di poi, sembrano assurde (ma in quel momento il cervello ha proposto proprio quelle). E’ un argomento sicuramente da approfondire, ma lo farò con calma: la mia ristrettissima conoscenza di questi argomenti mi costringe a fare piccoli passi alla volta.

Però, se volete conoscere un po’ meglio quei meccanismi che guidano il vostro pensiero, questo libro può essere una buona introduzione. Da considerare che i vari capitoli sono tutti supportati da esperimenti scientifici fatti per studiare, proprio, un aspetto del comportamento umano. Cioè, quello che racconta DiSalvo non è preso in qua e là senza criterio, ma si basa su ricerche specifiche pubblicate su varie riviste sia del settore medicina che nel settore psicologia. Ora, essendo argomenti molto delicati, mi sarebbe piaciuto avere, nel libro, maggiori descrizioni sull’esperimento (perché, per esempio, come viene presentato ai partecipanti può influire sul risultato), ma il fatto che – per ogni esperimento – ci siano i riferimenti (note a fondo libro) mi rende abbastanza sicuro che siano cose fatte bene.

L’autore ha anche la bravura di introdurre i singoli argomenti con un esempio pratico legato alla vita di tutti i giorni. Perché in quella particolare situazione quella persona ha agito in quel modo? Solitamente il capitolo cerca di rispondere proprio a questa domanda. Ah, e non vi venga in mente di pensare “io avrei fatto diversamente”: siam tutti bravi a far scelte col senno di poi 🙂

In conclusione: un libro che stuzzica la curiosità sui meccanismi del nostro pensiero, e che può illuminarci su alcuni nostri comportamenti. Non una lettura leggera (i primi capitoli, per me, son stati un po’ pesanti) ma ben fatto e ben curato nei contenuti. Una nota negativa: nelle circa 300 pagine ho trovato alcuni (forse una decina) passaggi non fluidi (una o più frasi che mi è toccato leggere un paio di volte). Sembrava – ma non so se è veramente così – una qualche difficoltà del traduttore più che un problema dell’autore. Trattandosi di argomenti molto specifici (con qualche termine tecnico particolare) penso siano comprensibili delle difficoltà, ma forse questo aspetto – dati i 22 euro di costo del libro – lo si poteva curare meglio.

Comunque sia, buona lettura.

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