Nuovo dizionario delle cose perdute (Francesco Guccini)
Secondo post leggero per secondo libro leggero… Dopo il (primo) dizionario delle cose perdute, Guccini ci propone una nuova raccolta di vecchi rimedi della nonna, di oggetti presenti in casa prima della guerra, e degli stili di vita ad essi legati. I vari elementi spaziano dal “vespasiano”, ai “rimedi casalinghi”, al “bucato”, alle “cabine telefoniche” fino a dedicare un capitolo all’antica rivalità ciclistica fra Coppi e Bartali. Come nel precedente volume, Francesco ci riporta indietro nel passato fino ai tempi poco prima e poco dopo della (seconda) guerra mondiale. Gli oggetti o le persone sono scuse per una riflessione sullo stile di vita di allora confrontato con quello odierno. Senza polemica né “si stava meglio prima” a adornare i capitoli. Ma questa volta c’è un po’ più di malinconia, a mio avviso, rispetto al precedente volume. La capacità di raccontare di Guccini è sempre stata, per me, affascinante. Quel misto di aulico e pragmatico che si alternano nei suoi paragrafi rendono la lettura leggera e al tempo stesso profonda. Le stesse sensazioni che provo ascoltando le sue canzoni. Lettura leggera, comunque, a tratti malinconica (ma non triste), voglia di ritrovare alcuni valori che sembrano perduti. Una di quelle letture per rilassarsi fra un libro “pesante” ed un tomo di 1000 pagine. Il prezzo (12 euro) non è proprio giustificato: a tal prezzo preferirei un corposo romanzo giallo, magari dello stesso Guccini. Lo sconto da supermercato (prezzo finale 10,20 eur) lo rende più accettabile. Libro da portarsi, nella prossima estate, sotto […]