Cosmicomic : Gli uomini che scoprirono il Big Bang (Amedeo Balbi, Rossano Piccioni)
Fino all’inizio dei tempi, ma a fumetti…
Bè, lo sapete (almeno chi mi segue): sono un curioso scientifico e mi piace saperne di più soprattutto se si parla di fisica (e, in questo caso, di astrofisica). Ma sono anche appassionato di fumetti e quando quest’arte si unisce ad argomenti scientifici mi riesce difficile trattenermi dall’acquistare il libro.
Ok, di cosa si parla? Avete presente la teoria del Big Bang, quella attualmente più accreditata per descrivere la nascita del nostro universo? Secondo questa teoria tutta la materia si è generata da una gigantesca esplosione (chiamata appunto Big Bang). Da essa si sono formate le nebulose, le stelle, le galassie… e noi!
Per dimostrare se questa teoria è corretta servono evidenze scientifiche, come in tutte le teorie: dei fatti che si accordino alla teoria e che ne confermino l’efficacia. Questo libro ripercorre la scoperta di una delle evidenze più importanti, un residuo di quella esplosione, in forma microonde, e quindi di “calore”, residuo, di circa 3 gradi sopra lo zero assoluto.
Il libro racconta, in forma di fumetto, la storia di Arno Penzias e Bob Wilson, e della loro antenna con cui volevano ascoltare il “rumore” della via lattea. Si imbatterono in un rumore di fondo (che non riuscivano ad eliminare, nonostante avessero smontato e rimontato l’antenna controllandone ogni singolo pezzo). Finché non vennero a conoscenza di studi che parlavano proprio di un “rumore” simile a quello da loro rilevato. Vuoi vedere che, allora, quel rumore non era causato da un difetto dell’antenna? Eh no: è proprio il caso di ribaltare un famoso titolo di Shakespire ed esclamare “poco rumore per un Universo intero“, visto che la misurazione di questo rumore di fondo è valsa agli autori un Nobel. Fra le altre cose, soprattutto nelle radio più vecchie, se sentite un lieve fruscio molto probabilmente è dovuto proprio a questa radiazione di fondo.
Amedeo Balbi è un astrofisico e divulgatore scientifico: seguo il suo blog (
Keplero) da un po’ di tempo perché mi appassionano gli argomenti e mi piace lo stile dell’autore, semplice ma preciso. Così come è riportato in questo libro.
Certo, il fumetto non è il mezzo migliore per approfondire un argomento, ma rimane uno strumento di eccellenza per avvicinare ed incuriosire qualcuno in modo semplice, conciso e abbastanza preciso. In questa storia, come confessa l’autore stesso, si sono dovuti semplificare alcuni passaggi, soprattutto nel descrivere colloqui e incontri fra le persone, ma tutto quello che viene raccontato è stato estrapolato da documenti storici.
Ad essere sincero speravo in qualche curiosità in più, e qualche elemento scientifico in più (i dati scientifici sono quasi completamente assenti). Certo, la lettura è facilitata: il libro è ottimo per adolescenti che sono curiosi, e anche per adulti che vogliono scoprire qualche dettaglio in più sull’universo. Ma per chi vuole entrare più nel cuore della questione sono necessari approfondimenti.
Una parola sullo stile dei disegni: sinceramente io apprezzo disegni più morbidi (amo il tratto di
Bill Watterson, disegnatore di Calvin & Hobbes, quello di
Schulz per i Peanuts e anche lo stile dei fumetti Disney). Rossano Piccioni ha uno stile diverso, per certi aspetti più essenziale, dalle linee semplici. Questione di gusto personale: non mi fa impazzire. Devo però ammettere che è stato bravo nel tratteggiare i personaggi (e anche alcune espressioni facciali sono molto ben riuscite).
Buona lettura, e – nel caso la curiosità vi colga – buona osservazione (o buon ascolto) del cielo stellato.
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