Il rumore dei baci a vuoto (Luciano Ligabue)
13 racconti che sanno di pioggia… Il rumore dei baci a vuoto, per Luciano, è il verso che facciamo normalmente per chiamare i gatti. E proprio il racconto che si intitola in questo modo dà il titolo anche all’intero libro. E in quel racconto, guarda caso, si parla proprio di un gatto e dell’autista che lo ha “toccato” con l’auto. Sono 13 racconti brevi, di circa 20 pagine: storie che raccontano il dolore di una persona o la difficoltà da affrontare. Storie che narrano una storia che finisce o che ricomincia. Storie in cui si trova del coraggio e della rassegnazione. Per questo dico che “sanno di pioggia”: in ogni storia il clima che ho trovato è sempre – almeno in parte – grigio, come se fosse nuvoloso e grossi goccioloni incombessero sulla nostra testa pronti a precipitar giù quando meno ce lo aspettiamo. Bè, no, per esser sinceri non tutte le storie sono cupe: in “pioggia di stelle” e ne “il rumore dei baci a vuoto” ho trovato degli sprazzi di sole, ma la prevalenza rimane sul grigio. Di Luciano avevo letto in precedenza “La neve se ne frega” e il romanzo mi era piaciuto. Lo stile narrativo di Ligabue non rientra fra i miei preferiti, ma l’avevo comunque apprezzato. La storia non era proprio originale ma carina e i personaggi coinvolgenti. Insomma: comunque un bel lavoro. In questa raccolta, invece, ritrovo poco del precedente romanzo. Alcuni racconti partono così di schianto che quasi non ti rendi conto di […]