Il gioco delle tre carte (Marco Malvaldi)

Nuovo mistero risolto dal “barrista” Massimo con l’ausilio dell’ “asilo senile”

Che Malvaldi mi fosse piaciuto lo avevo affermato nei post su “La briscola in cinque” e “Odore di chiuso”. Ed ora confermo che continua a piacermi.

Il motivo credo sia da ricercare in quel misto fra giallo di buon livello e “toscanaggine”, nel contrasto fra la logica con cui si scopre l’assassino e la schiettezza (a volte la sboccataggine) del parlato pisano. Forse sono di parte: amo la “toscanità” e sono orgoglioso di esser nato e vivere in questa regione così ricca di genialità ma anche di contrasti, dove la bellezza è più rustica che gentile e sinuosa, e i cui residenti hanno spesso una battuta (tagliente) pronta per tutto e tutti.

I personaggi che racconta Malvaldi, come detto anche negli altri post, rappresentano bene questo “essere toscani”. Certo, ognuno con le proprie peculiarità, con la propria personalità, ma tutti (i toscani) taglienti ed affettati come si conviene ad un vero toscano degli anni ‘40-‘50. Sì, anche il “Massimo” barista che è di nascita più recente, è laureato in matematica (si scoprono moti dettagli sui suoi studi in questo romanzo) ed ha una intelligenza sopra la media.

Lo stesso Massimo che si rende conto di star diventando come la signora Fletcher, che – dovunque vada – si imbatte in un morto ammazzato. Perché nell’arco di poco tempo lui stesso ha avuto a che fare con due omicidi (il primo raccontato ne “La briscola a cinque”, il secondo in questo romanzo). Non sarà che inizia a portare un po’ di sfiga?

Questa volta il morto è un professore universitario giapponese, in Italia (a Pisa) per un convegno su chimica e fisica biomolecolare (il titolo del convegno ve lo lascio scoprire nel romanzo, se ne avete voglia). Massimo è lì per dare una mano ad Aldo (uno dei vecchietti, che gestisce una trattoria) col catering: conosce (di vista) alcuni dei professori, viene a sapere che è stato rubato un computer, intuisce alcuni contrasti, nota alcune stranezze nei personaggi ma, in fin dei conti, gli sembra tutto abbastanza normale.

Ma il commissario Fusco (con cui ha collaborato alla soluzione del precedente caso) lo chiama per farsi dare una mano anche in questa occasione. Insomma, Massimo viene tirato in mezzo – ma non che gli dispiaccia poi tanto – ed è una sua illuminazione che risolve un caso tutto basato sui computer.

Ecco, un’altra lode va fatta all’autore (e allo staff che lo segue) per la realisticità del racconto: mi è capitato di leggere gialli in cui i computer la facevano da padroni ma quello che si diceva di loro era inesatto o troppo irreale. Malvaldi ha usato nel racconto i computer senza essere troppo preciso, ma rimanendo comunque molto realistico. Anzi: ipoteticamente reale. E non si è addentrato in mega spiegazioni, codici, cose astruse da “setta di informatici” ma ha spiegato tutto con molta leggerezza e chiarezza. Sono convinto che anche i miei amici NON informatici possono godersi il romanzo evitando i mal di testa tecnologici…

Inutile mi chiediate di raccontare la trama che, di per sé, è molto semplice (“uomo uccide altro uomo per spionaggio industriale”): la vera forza di questi romanzi è nei dettagli, nelle piccole cose che guidano il protagonista (ed il lettore insieme a lui) a giungere alla conclusione, a scoprire il colpevole. Sono i dettagli che, concatenati in modo logico (ancora di più che nel precedente romanzo) portano Massimo a scoprire cosa è successo e, di conseguenza, chi è l’assassino.

Assolutamente da portarsi sotto l’ombrellone, questo romanzo può assorbirvi tanto e farvi dimenticare gli amici in spiaggia con voi. Certo: ammesso che siate appassionati di gialli. Ma anche se non lo siete lo apprezzerete per l’ironia e la frizzantezza dei personaggi.

Vi confesso che, arrivato alla fine, sono rimasto un po’… deluso: “come, la soluzione era così semplice?” Eppure sono stato col fiato sospeso fino all’epilogo, in cui Massimo spiega alla combriccola di vecchietti, nel suo Bar, come sia giunto a capire tutto.

Buona lettura e buone vacanze!

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