Appunti di un venditore di donne (Giorgio Faletti)
In fuga da un passato scomodo, un uomo ritrova, inattesa, tutta la sua storia davanti ai suoi occhi Alla fine il successo ti arride, se insisti con costanza. E Faletti secondo me merita questo successo. Unico problema (non so se dell’editore o dell’autore) quando arriva il successo si cerca di cavalcare l’onda con tutto quello che si ha sottomano, indifferenti alla qualità (tanto il lettore sarà incuriosito e comprerà qualsiasi libro dell’autore). Ma il bravo scrittore, dopo il periodo “pubblico tutto ciò che ho sotto mano” sa ritrovare la strada che lo ha inizialmente portato al successo. Sembrerebbe la trama di Martin Eden (Jack London), ma è – a mio modesto parere – quello che in parte è successo a Faletti. Cosa voglio dire? Che con “Io uccido” Giorgio ha proposto un buon thriller che lo ha portato ad un meritato successo. Ma i libri successivi sono stati di qualità inferiore. Non fraintendetemi: semplicemente non raggiungevano l’atmosfera e le attesa a cui l’autore ci ha abituati col primo libro. Con “Appunti di un venditore di donne”, invece, si comincia a risalire la china. Il personaggio principale (che racconta in prima persona la storia) è il misterioso “Bravo” (“che c… di nome è”, “magari è solo una qualifica”): un procuratore di affari (per sé) e di belle donne (per gli altri). In pratica ha 3 ragazze che lui propone come accompagnatrici a facoltosi affaristi che si trovano a Milano. Qui apro una nota: nei precedenti romanzi (“Io uccido” e “Io sono […]