La parrucca di Mozart (Jovanotti)

Storia di una parrucca che trasforma ogni bambino in un piccolo Mozart

Mi è difficile partire a raccontare questo libro… Perché non è un romanzo (anche se è una storia pressoché inventata), non è una storia da bambini (come, erroneamente, si potrebbe evincere dal sotto titolo del post), non è neppure una bislacca biografia di Mozart (anche se parla di Mozart).

In collaborazione con Bruno de’ Franceschi, Lorenzo Cherubini ha scritto un “libretto” di opera teatrale che ha come tema Mozart ed è destinato a giovani attori e musicisti. E’ questo l’intento (che si ricava dalle note dei due autori, in appendice al testo) dell’opera. In parole povere: una pièce teatrale per attori e musicisti ragazzi.

Proprio per questo prende un po’ la forma di favola, un po’ di storia romanzata, un po’ di musical. Non è la biografia di Mozart, anche se ne ripercorre alcuni tratti. E non usa i componimenti di Mozart, anche se rimanda spesso (come idea) ad essi – nelle note è indicato che si può richiedere la partitura musicale che, Jovanotti, ha commentato come vicina a quella del geniale compositore, anche se completamente nuova.

La storia, di per sé, è semplice: un bambino “imparruccato” recita la parte di Mozart in varie scene che ripercorrono la sua vita: da piccolo – già compositore – mentre gioca con altri bambini, quando più grandicello inizia ad esser conosciuto, quando incontra personaggi importanti (imperatori e corte) e qualcuno inizia a dire che sotto la sua genialità si nasconde qualcosa, fino alla morte.

La parrucca è un espediente di Lorenzo Cherubini per permettere a più ragazzi coinvolti nella recitazione di impersonare, anche solo per un momento, Mozart. Questo accade soprattutto nelle prime scene quando i ragazzi sul palco si scambiano la parrucca ed ad ognuno tocca essere Mozart per qualche attimo. Un espediente, insomma, per non dare troppa importanza ad un protagonista solo.

La pièce è stata rappresentata a Cortona nel 2006 e, sempre stando alle parole di Lorenzo, ha avuto un successo inaspettato: nel senso che i ragazzi si sono divertiti moltissimo a rappresentarla e si sono incuriositi di questa figura tratteggiata come un perenne bambino da Jovanotti.

Il cantautore cortonese, basandosi soprattutto sulle lettere di Mozart, ha estratto il lato “fanciullesco” del genio insieme a quello di uomo comune. Insomma, un personaggio che è rimasto, per certi versi, un po’ bambino, con il senso di stupore tipico della tenera età e con una punta di irriverenza verso tutti quelli che si sentono o si atteggiano – lui compreso – a persone importanti.

Come detto all’inizio non è un libro da bambini, anche se la storia è calibrata per bambini. E non è un romanzo. Io sono rimasto incuriosito e l’ho acquistato, ma è uno di quei libri che consiglio di acquistare solo a  chi, come Jovanotti, volesse metter su una recita. Oppure a tutti coloro che vogliono incuriosirsi (e far incuriosire qualcuno) verso Mozart e la sua musica.

Buona lettura.

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