Vivo o morto (Tom Clancy con Grant Blakwood)

Sì, l’eroe è tornato, ed è pronto a riprendere in mano le redini del paese. Immaginate la scena: io davanti allo scaffale di libri in un supermercato, con occhio distratto (ma non troppo) perché – penso dentro di me – “ho tanti libri in attesa di lettura”. Ed eccolo lì, a metà altezza, con carattere corpo 50 (più o meno): “TOM CLANCY” che sembra chiamarmi come le sirene con Ulisse… Ed un bollino di sfondo verdognolo, sulla sovraccoperta, che dice “il ritorno di Jack Ryan”: la mia faccia non fa a tempo ad esprimere stupore che la mia mano ha già “catturato” il libro, lo ha aperto, saggia la consistenza delle pagine e, infine, lo pone nel carrello… E la mia “golosità letteraria” per Tom Clancy (che chi mi segue conosce già) mi ha fatto spendere 18 euro (il libro costa 22 euro, ma il supermercato lo scontava del 15%). Valeva la pena? Sì e no. Non che mi penta di averlo acquistato ma – purtroppo – questo Jack Ryan non si è dimostrato all’altezza dei primi libri. Ma andiamo con ordine: vediamo prima quali sono i punti a “favore” (che mi sono piaciuti) e poi criticheremo il romanzo. La trama (mooooolto semplificata): il solito cattivo (l’Emiro… con ovvi riferimenti a Bin Laden) progetta mega attentati verso interessi americani. I buoni (il “campus”, una squadra “illegale” di agenti che si sovrappone a CIA ed FBI ma senza la burocrazia ed il controllo governativo) sventano il piano criminale e salvano la […]

Il complotto di Frankenstein [La squadra dell’impossibile–Max Keller](Massimo Polidoro)

Una squadra investigativa composta da ragazzi e capitanata da un misterioso personaggio svela uno dei misteri londinesi Massimo Polidoro è un nome legato ai misteri: membro del Cicap, una delle sue attività principali è l’indagine su eventi presunti paranormali. Ed ha voluto portare questa sua passione in questo progetto denominato “Max Keller e la squadra dell’impossibile” che prevede 6 opere di cui quella presentata in questo post è la prima (dove si fa la conoscenza con Max Keller e la sua squadra). Diciamo subito che si tratta di un libro per ragazzi, della collana “Il battello a vapore”. Il libro è indicato dai 9 anni in su (ma anche un ragazzo di 8 anni, sveglio, può esserne appassionato). E diciamo subito che – secondo me – Massimo Polidoro e tutto il gruppo che gestisce il progetto hanno uno scopo ambizioso: incuriosire i ragazzi e portarli ad affrontare in modo scientifico i misteri. Insomma, è un corso di indagatori del mistero per ragazzi… Il libro si legge bene: è la storia di un ragazzo (Omero Leeds) che si trasferisce a Londra insieme al padre, poliziotto. Ospitato da Max Keller, vecchio cieco ma ancora acuto “osservatore” (e molto misterioso sulla sua identità), conosce la banda di “scugnizzi” che Max usa per reperire informazioni sulle vicende londinesi. Durante un picnic una famiglia scorge un presunto mostro: presi da paura si dileguano senza poter vedere bene di cosa si tratta (e questo resterà sempre un mistero). Ma qualcuno sfrutta la vicenda per lanciare un […]

La pancia degli italiani : Berlusconi spiegato ai posteri (Beppe Severgnini)

Analisi diretta ed incisiva del fenomeno Berlusconi Severgnini ha girato il mondo, ed ha raccontato di italiani all’estero in alcuni libri, ed ha spiegato gli esteri agli italiani in altri libri. Sempre attento ed incisivo, riesce a trovare difetti e pregi dei vari popoli che ha conosciuto. Questa volta, però, si occupa di un personaggio ben preciso, un personaggio che – nel bene e nel male – è un “fenomeno” tutto italiano. Attenzione: Beppe non concentra l’attenzione sull’attività politica (anche se qualche spunto è presente), ma proprio sulla persona e sulle caratteristiche che lo rendono amabile da alcuni ed odiato da altri, ma sicuramente non permettono a nessuno di rimanere indifferente. Il libro nasce proprio dalla curiosità di alcuni colleghi ed amici esteri: quando incontrano Beppe gli chiedono “ma come mai Berlusconi?” CI dice Beppe che si tratta di una domanda dettata dalla curiosità, non da critiche o esaltazioni. Semplicemente manca ad alcuni le chiavi di lettura tutte particolari del popolo italiano. Severgnini divide il libro in dieci capitoli, e li chiama “fattori”: dall’amore – tutto e solamente italiano – per le Signorie (la più rappresentativa quella dei Medici di Firenze) al “fattore Palio” (rimaniamo in toscana, a Siena, dove la sconfitta della contrada “nemica” vale ancora di più della vittoria della propria contrada). Se nei precedenti libri le analisi di Beppe sui vizi e le virtù degli italiani (e degli stranieri) mi erano piaciute e mi hanno fatto sorridere, con questo libro son rimasto più “freddo”… ripeto: non che […]

Appunti di un venditore di donne (Giorgio Faletti)

In fuga da un passato scomodo, un uomo ritrova, inattesa, tutta la sua storia davanti ai suoi occhi Alla fine il successo ti arride, se insisti con costanza. E Faletti secondo me merita questo successo. Unico problema (non so se dell’editore o dell’autore) quando arriva il successo si cerca di cavalcare l’onda con tutto quello che si ha sottomano, indifferenti alla qualità (tanto il lettore sarà incuriosito e comprerà qualsiasi libro dell’autore). Ma il bravo scrittore, dopo il periodo “pubblico tutto ciò che ho sotto mano” sa ritrovare la strada che lo ha inizialmente portato al successo. Sembrerebbe la trama di Martin Eden (Jack London), ma è – a mio modesto parere – quello che in parte è successo a Faletti. Cosa voglio dire? Che con “Io uccido” Giorgio ha proposto un buon thriller che lo ha portato ad un meritato successo. Ma i libri successivi sono stati di qualità inferiore. Non fraintendetemi: semplicemente non raggiungevano l’atmosfera e le attesa a cui l’autore ci ha abituati col primo libro. Con “Appunti di un venditore di donne”, invece, si comincia a risalire la china. Il personaggio principale (che racconta in prima persona la storia) è il misterioso “Bravo” (“che c… di nome è”, “magari è solo una qualifica”): un procuratore di affari (per sé) e di belle donne (per gli altri). In pratica ha 3 ragazze che lui propone come accompagnatrici a facoltosi affaristi che si trovano a Milano. Qui apro una nota: nei precedenti romanzi (“Io uccido” e “Io sono […]

La mia distanza dalle stelle (Giuliana Pitti)

Diario di un nobile alla ricerca del significato dell’amicizia Nonostante si tratti di un piccolo libricino di appena 60 pagine, questo racconto è bello denso. Me lo ha consigliato un’amica che conosce l’autrice e – devo dire – sono contento di aver seguito il suo consiglio. Giuliana Pitti è una scrittrice emergente (almeno da quanto ho capito ha partecipato a qualche concorso letterario – arrivando anche bene – e questo è uno dei suoi primi libri veri e propri) e sembra avere tutte le carte n regola per arrivare in alto. Il libro è una specie di diario di “Niko” Baldini (vedi su facebook), un ragazzo nobile di nascita e con un nobile animo. Crede nell’amicizia, e vive per quella, soprattutto verso due suoi amici: Lami e Albè. E’ proprio perché questa amicizia sembra decaduta (Albè è a giro per il mondo, Lami è completamente cambiata) che Niko inizia a tenere un diario: è l’esigenza di “mettere in ordine questo caos di emozioni che ho dentro”. Certo, l’amicizia… ma tante emozioni sono dovute anche alla famiglia Baldi Sempini, di nobili origini. Una madre più manager che mamma, un padre più assente che babbo (ed anche quando è presente non è che si faccia notare molto), convenzioni e impalcature per rafforzare l’idea di nobiltà. Come la storia del doppio nome (Niko in realtà si chiama Ludovicomaria, le sorelle Annamatilde e Vittoriasara), che legato al doppio cognome fa sembrare più nobili… C’è un subbuglio dentro NIko: perché i suoi due amici sono […]

Il club delle ricette segrete (Andrea Israel e Nancy Garfinkel)

Un legame di amicizia fra momenti dolci e amari, sciocchi e saporiti, come le ricette che legano le due protagoniste. Devo dire che questo libro mi ha incuriosito: la prima volta che l’ho visto su uno scaffale (come sempre, del supermercato), però, ho desistito (usando come scusa il fatto che ho troppi libro sul comodino in attesa di lettura). Ma alla terza volta che l’ho visto mi sono detto: è l’ora di comprarlo. La cucina mi è sempre piaciuta (bè, come potrete vedere ogni tanto pubblico qualche ricetta in questo blog), ed il legame letteratura – cucina mi ha sempre incuriosito. Veniamo quindi al libro: non sono pentito di averlo comprato, ma neppure esaltato. Il libro è scritto bene, in forma epistolare per due parti su tre, e racconta una storia di amicizia con i suoi alti e bassi, fino ad un presunto “tradimento” da parte di una amica verso l’altra, ed il conseguente riavvicinamento molti anni dopo. Val e Lilly sono due amiche che si conoscono fin da ragazze. Il padre di Lilly cura la madre di Val che soffre di una forma acuta di agorafobia e non ne vuol sapere di uscire di casa. Siamo nell’America di fine anni 60 -inizio anni 70. Val e Lilly fondano un “club” delle ricette segrete: mantengono viva la loro amicizia scrivendosi a vicenda e allegando quasi ad ogni lettera una ricetta. Una volta cresciute, però, il legame si rompe a causa di incomprensioni. Una riguarda il padre di Lilly, molto più […]

Fumetti fumetti fumetti: Dilbert 2.0 e Peanuts 1963-1970

Questo è solo un piccolo post per avvisare che nei prossimi giorni sarò immerso nei fumetti: ho ordinato da Amazon USA (e mi sono arrivati dopo 15 giorni con spedizione ordinaria) due raccolte di Peanuts ed una di Dilbert: mi impegneranno sicuramente fino alla fine dell’anno… Per chi non lo conosce, Dilbert è l’ingegnere che racconta le sue vicissitudini (ed i suoi problemi) con il manager che non sa niente di management, con i collaboratori svogliati (Wally), sempre incavolati (Alice) e così via. E’ uscita la raccolta “Dilbert 2.0” che raccoglie le migliori strip disegnate in 20 anni da Scott Adams, con racconti su come è nato il personaggio Dilbert, il cane Dogbert, Ratbert e tutti gli altri personaggi che popolano il mondo di questo fumetto. Gli amanti di Paolo Villaggio troveranno un leggero parallelismo fra Fantozzi e Dilbert: entrambi i personaggi sono nati, infatti, da esperienze reali degli autori in grandi ditte. Paolo Villaggio ha toccato con mano le vicissitudini che poi fa raccontare – anche se in tono un po’ esagerato – a Fantozzi. Ed anche Scott Adams ha vissuto una parte della propria vita in una grande azienda dove ha raccolto tanto materiale da mettere nei fumetti, anche lui – a volte – un po’ esagerando. Se vi interessa questo gigantesco volume di strip su Dilbert, venduto insieme ad un CD con TUTTE le strip di Scott Adams fino ad aprile 2008, sappiate che da Amazon il prezzo è più basso rispetto al “Dilbert store”. Per quanto […]

Il signore di Barcellona (José Lloréns)

“L’unico bene che un uomo deve difendere anche a costo di morire, è il suo onore” Maggio 1052: un giovanotto cresciuto nelle campagne della catalogna è alle porte di Barcellona aspettando il suo turno per entrare, in coda con una lunga fila di contadini, signorotti e persone in cerca di opportunità. Un amico lo attende al di là delle porte, un compagno di armi di suo padre, esecutore testamentario di quest’ultimo. Quando si incontreranno la vita di questo giovane uomo subirà una trasformazione, che porterà a trasformare anche il volto di una antica Barcellona. Lloréns ha costruito un romanzo storico ben fatto. Le vicende del giovane (Martí Barbany) narrate in questo libro ricalcano, con alcune licenze artistiche, quelle di “Ricard Guillem, cavaliere studiato dal cattedratico José Enriquez Ruiz-Domènec” – come dice l’autore stesso in una nota a conclusione del libro. Io, purtroppo, non ho le conoscenze storiche per confermare o contestare quello che Lloréns scrive, quindi mi fido del risvolto di copertina dove si dice che l’autore è un appassionato storico e si è documentato per 4 anni per ricostruire le vicende e la Barcellona presentati nel libro. Posso però garantirvi che è un libro che appassiona, che scorre bene nonostante le sue quasi 700 pagine: i capitoli sono brevi (dalle 4 alle 10 pagine, escluso rare eccezioni) ed ogni volta che ne concludi uno ti vien voglia di proseguire con quello successivo “…tanto è corto, poi smetto”… e ti ritrovi alle 2 di notte che ancora non hai smesso. […]

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