Il responsabile delle risorse umane (Abraham B. Yehoshua)

Storia di un uomo che accompagnando una morta ritrova il senso della vita. Abraham B. Yehoshua mi piacque con “La sposa liberata”. Anche se nella mia scala di autori preferiti non rientra nei primi posti, leggo con piacere, ogni tanto, i suoi romanzi. Non sono romanzi facili, perché scavano nell’uomo. Sia in questo che ne “La sposa liberata” i protagonisti sono rivoltati come calzini. In entrambi i romanzi, però, questa analisi del personaggio nasce da un senso di inadeguatezza, da una leggera apatia verso la vita, propria del personaggio. E attraverso questa analisi il personaggio percorre un cammino che lo porta a ritrovare sé stesso ed il senso più profondo di quello che fa. La storia è possibile riassumerla in pochi paragrafi (ed anche il libro, rispetto agli ultimi da me letti, può essere considerato “piccolo”: circa 150 pagine). Un israeliano di oltre 30 anni è diventato Responsabile delle risorse umane in un panificio industriale di Gerusalemme. Una sua operaia (immigrata, assunta a tempo determinato con mansioni di pulizia delle strutture) muore in un attentato, ma nessuno se ne accorge: a Gerusalemme lei non ha parenti ed ha legato poco coi vicini. Nel panificio il suo capo turno, inoltre, si era infatuato di lei e aveva preferito allontanarla licenziandola ma senza avvertire l’ufficio del personale. Un giornalista, saputo che il corpo della donna era fermo, da una settimana, in obitorio senza che nessuno si occupasse di lei, sfrutta l’unico indizio che trova (il cedolino paga mezzo bruciacchiato) per intessere un […]

Blade runner (Philip K. Dick)

Storia di un cacciatore di taglie che ha una crisi mistica… Fanucci editore ha preso, ultimamente, quella che mi sembra una cattiva abitudine: intitolare i libri (romanzi o raccolte di racconti) di Dick con i titoli dei film tratti dagli stessi. Perché una cattiva abitudine? Perché – per chi non lo sa – i film sono spesso adattamenti (anche marcatamente diversi) dei romanzi dell’autore statunitense. Sapevo che questo libro non era il film, anzi: proprio per quello l’ho comprato. Da quando l’ho visto per la prima volta, Blade runner mi ha affascinato. Da quando ho iniziato a leggere romanzi di Dick sono rimasto ancora più affascinato e mi ero da sempre ripromesso di leggere il libro (contravvenendo, anche, ad una mia regola: mai vedere film di libri letti, mai leggere libri di film visti). A proposito: il titolo originale (italiano) del romanzo è “Ma gli androidi sognano pecore elettriche?”. E la trasposizione in elettronico della tecnica tutta umana di contare le pecore per addormentarsi è preludio ad un mondo molto particolare immaginato da Philip in questo suo romanzo. La storia combacia – per alcuni versi – col film: il poliziotto Rick Deckard è un cacciatore di taglie specializzato nel “ritirare” androidi illegalmente presenti sulla terra. La storia la riduco al minimo: un collega, che stava lavorando al ritiro di un gruppo di androidi, viene colpito e quasi ucciso da uno di loro. Il lavoro viene passato a Deckard il quale, seguendo le tracce già raccolte dal collega, nonostante alcuni contrattempi […]

Tristano, Tonio Kroger (T. Mann)

“Ti chiamo Kroger, perché il tuo nome è così pazzo, scusami sai, ma Tonio non lo posso soffrire…” Credo che Mann stia facendo su di me lo stesso effetto che fa una lampadina ad una falena: nonostante abbia già sperimentato la sua complessità (e la pesantezza di lettura) con “La montagna incantata” sono tornato a comprare un suo libro. Ci sono 4 racconti in questo libro: “Tristano” e “Tonio Kroger” (già letti) e “La morte a Venezia” e “Cane e padrone” (lascerò passare qualche settimana prima di leggerli). Se devo essere sincero non so cosa mi attiri di Mann. Certo, usa un linguaggio che mi piace, molto curato, forbito (tanto che a volte ho bisogno di una sbirciata nel dizionario). Però non è solo il linguaggio (che, oltretutto, è influenzato dal traduttore – in questo caso Brunamaria Dal Lago Veneri – che mi è sembrata molto brava) che mi attira. A favore di Mann ci sono anche le tematiche trattate, e a dirla tutta lo considero più un filosofo che un romanziere. Certo, una delle tematiche che ricorre è la morte: come Castorp (nella Montagna incantata) anche i protagonisti dei due racconti la affrontano o ne discutono. In Tristano sembra addirittura diventare un simbolo estremo di bellezza (Spinell dice della signora Eckohf che la sua anima appartiene alla “bellezza della morte”). Il Tristano (intitolato così perché fa riferimento al dramma wagneriano) è per certi versi parallelo alla Montagna Incantata: entrambi si svolgono in un sanatorio, i protagonisti, in entrambi i […]

Next e altri racconti – Philip K. Dick

6 racconti per 6 film Non tutti sanno che molti film a tema fantascientifico degli ultimi anni sono tratti da romanzi o racconti di Dick. Dal “giovane” Minority Report (film del 2002 per la regia di Spielberg e Tom Cruise come protagonista) al “fanciullo” Next (2007, con Nicolas Cage) al “vecchio” Blade Runner… Confesso che fino a poco tempo fa neppure io sapevo che alcuni film che mi hanno appassionato erano tratti da suoi racconti. Avrete capito, dagli altri libri che ho letto, che Dick è un autore che mi piace (anche se mi mette un po’ di angoscia), sicché ho approfittato subito del libro “Next ed altri racconti” che “Fanucci Editore” ha pubblicato. Sì: sembra che questo editore detenga i diritti di pubblicazione, per l’Italia, di Dick, perché tutti i libri finora acquistati di questo autore sono pubblicati da loro. Diciamo subito che la copertina del libro riprende (quasi integralmente) il cartellone del film e, ad un osservatore distratto, potrebbe sembrare che il libro contenga solo quel racconto (la frase “e altri racconti” non è scritta molto grande). E questo può trarre in inganno per due motivi: Next è un racconto di circa 40 pagine, quindi troppo corto per diventare un film. Ed il film (da quello che ho capito leggendo la trama e vedendo alcuni trailer) è abbastanza diverso dal racconto. Insomma gli sceneggiatori si sono semplicemente ispirati, ma non hanno trasposto in versione cinematografica le vicende del ragazzo dorato (il protagonista di Next). E questo, d’altronde, è […]

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