L’amore a Londra ed in altri luoghi (Flavio Soriga)

Storie di uomini e donne che si lasciano o si rincontrano, si abbracciano e si abbandonano; storie di solitudine, di compagnie di una notte, di ricerca per tutta la vita.

Ci sono cose, piccole cose, che ogni tanto ti fanno piacere. A me è successo pochi giorni fa: vengo contattato per sapere se mi interessa ricevere il libro oggetto di questo post. So che è successo ad altri blogger e che è una pura operazione commerciale per far conoscere lo scrittore, ma mi fa piacere esser stato contattato: significa che il mio blog è conosciuto più di quanto mi sarei aspettato…

Insomma, mi hanno spedito il libro (gratuitamente) ed io l’ho letto. Dico subito che se pensate che ci siano accordi particolari (tipo “devi parlare bene del libro”) non è affatto così: ho chiesto spiegazioni su cosa ci si aspettasse da me e mi hanno assicurato che sono prima di tutto liberissimo di scrivere o non scrivere un post e, in secondo luogo – se decido di scrivere del libro – la mia opinione deve essere libera.

Io mi sono dato alcune regole, e cioè che ogni libro merita di essere almeno sfogliato (sennò non si potrebbero conoscere nuovi autori e nuovi capolavori) e, se sfogliato, merita almeno due parole sul mio blog. Ecco, quindi, che scrivo – appunto – due parole su questo libro.

Iniziamo subito col dire che il libro è una raccolta di 8 racconti, alcuni corti meno di 10 pagine (Autunno, Sud, Candele), altri più corposi (ma non si va mai oltre le 30 pagine). Il filo conduttore è una storia di amore: finita o iniziata, di consolazione o più duratura, semplice (quasi mai) o complicata (quasi sempre). Tutte le storie hanno un fondo di tristezza, anche “Candele” che – forse l’unica nella raccolta – comunque sembra finire “bene”.

Non sto a fare un riassunto delle storie: sono semplici, non hanno trame complesse, ricche di colpi di scena, o intense. Anzi: alcune storie sembrano non finire. Mi sono chiesto, per esempio, come poteva continuare Sud, dove un ragazzo si prepara ad uscire e fra riflessioni e frasi da poeta lo lasciamo che si incammina verso la doccia con, in testa, il ricordo della ragazza che amerà (si intuisce: non ricambiato) per tutta la vita. Oppure il racconto Candele dove ci si immagina che le cose andranno bene (niente più solitudine per il protagonista), ma lasciamo lui e la ragazza che lui ama (senza ancora averglielo confessato) sulla soglia di casa, all’inizio di una serata che potrebbe svilupparsi in molti modi.

Com’è come scrittore Flavio? Secondo Lella Costa “…compone pagine perfette, con la sapienza dello scrittore e la grazia del jazzista…”. Non mi trovo pienamente d’accordo. Si nota, sì, una vena poeticamente triste nelle sue storie; alcuni paragrafi sono scritti come strofe di una canzone (o meglio: un pezzo jazz). Però non posso dire che mi abbia emozionato. Ci sono alcuni passaggi, alcune costruzioni, che ho apprezzato, ma altri che ho ritenuto un po’ banali. Mi sembra, per esempio, che nei dialoghi non sia molto forte (l’incipit di Islington mi è venuto automatico paragonarlo agli incipit dei romanzi che cerca di scrivere Snoopy).

Questa mancanza di emozione – ovviamente – un po’ è da attribuire ai miei gusti: è probabile che alcuni passaggi che io non ho apprezzato siano, invece, amatissimi da altre persone. E’ altrettanto vero che Soriga si è confrontato – nella mia mente e nella mia anima – con le mie letture precedenti (il Balzac concluso pochi giorni prima, il Vecchioni di cui amo e la poesia e la magia nell’uso delle parole, il Faletti di cui apprezzo le atmosfere noir e la capacità di costruire thriller).

Detta in parole povere non mi è dispiaciuto leggere questo libro, ma non mi sento di metterlo fra gli autori che comprerei ad occhi chiusi. Questo non significa che in futuro mi rifiuterò di comprare suoi libri: anzi, cercherò di tenere d’occhio l’autore. Penso che una storia come Aprile, per esempio, potrebbe essere un buon romanzo se fossero approfonditi alcuni elementi (marcare di più le personalità dei personaggi secondari, rendere più “densi” i rapporti fra alcune persone).

Consiglio la lettura di questo libro? Casomai lo Sconsiglio alle persone depresse, perché leggendo alcune storie potrebbero deprimersi di più. Però merita una lettura. Ripeto: io – nella mia top ten di probabili acquisti – lo metterei più vicino alla decima posizione che alla prima; ma questo non significa che sconsiglio la lettura. Provate così: appena lo trovate su uno scaffale in libreria leggete due storie: Candele (pag141) e Sud (pagina 117). Sono entrambe storie corte e indicano abbastanza bene l’anima del libro. Candele è più a lieto fine, Sud è più triste ed intimista… Se vi piacciono vi consiglio di comprare il libro.

Buona lettura.

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