E la trilogia diventa tetralogia…
Eh sì, chi si aspettava, con questo libro, l’ultimo capitolo della saga dell’eredità, dovrà aspettare fino al prossimo libro (salvo ulteriori sorprese). A cosa questa estensione? Nella pagina dei ringraziamenti lo stesso Christopher spiega che a causa della complessità della storia è stato necessario aggiungere un libro…
Ma com’è questa parte della storia? A livello stilistico e letterario segue la tradizione del secondo libro e probabilmente anche in questa stesura ci sono (mia ipotesi) più mani che hanno aiutato l’autore a dipanare la storia. Non voglio sminuire l’opera e la fantasia di Paolini, ma fra il primo libro (Eragon) e i seguenti due (Eldest e Brisingr) si nota una netta differenza: il primo (scritto da solo) è più semplice e lineare, dal secondo (e soprattutto con Brisingr) la storia assume complessità, i personaggi assumono maggior spessore e indipendenza… Se volete sapere qualcosa di più sui precedenti due libri vi rimando al mio precedente post, e al mondo creato sul web (il sito della trilogia tetralogia)
Il riassunto del libro? Sarebbe un po’ complesso e rischierei di rivelare troppo rovinando la lettura. Per darvi un’idea, però, posso dirvi che le truppe dei varden si stanno piano piano avvicinando alla reggia di Galbatorix: devono conquistare la città di Feinster (e là si concluderà il libro). Nel frattempo Eragon aiuta il fratello Roran a liberare la fidanzata Kathrina, partecipa all’incoronazione del nuovo re dei nani, torna in Ellesmera (la foresta degli Elfi) per continuare l’addestramento (e scoprirà molte cose sul suo conto) e “troverà” Brisingr (non vi dico chi/cosa è, sennò addio sorpresa).
Insomma, fra i tre è il libro con più colpi di scena (si scoprirà, per esempio, chi è il vero padre di Eragon, così come si capirà da dove deriva tutta la potenza di Galbatorix). E’, però, un libro che prepara allo scontro finale: in queste pagine si nota una crescita di Eragon, una consapevolezza sempre maggiore di cosa è e quale sia la sua missione. Non vi aspettate, insomma, eventi risolutivi su (quasi) nessun fronte; si nota, anzi, un certo equilibrio e – vi confesso – la mia paura è che il prossimo libro (a cui forse si demandano troppe cose) vada oltre le 1000 pagine o sia ulteriormente spezzato in due.
Sì, il ragazzo (Christopher) è cresciuto e, anche se usufruisce tuttora dell’aiuto di un qualche staff, sicuramente ha una presa più salda sulla storia e sa gestirla meglio.
Consiglio di Natale: sì, questo è un libro che potrebbe essere regalato, specialmente ai giovani amanti del genere fantasy. O meglio ancora regalare i tre libri. Ma attenzione: qualcuno paragona il fenomeno Paolini a Tolkien, ma (almeno per ora) non è Tolkien. Potrà arrivarci: le potenzialità sembrano non mancargli, ma le sue storie devono ancora raggiungere lo spessore del Signore degli Anelli o dello Hobbit o, tanto meno, del Silmarillon… Comunque, come già detto in altra occasione, credo valga la pena seguire questo autore.
Buona lettura.
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Il terzo libro “Brisingr” di Christopher Paolini è davvero una avvincente continuazione dei precedenti capitoli (che dovevano costituire una trilogia, mentre ora sono diventati quattro) che conquista il lettore regalandogli avventure che lo tengono “incollato” alle pagine nella brama di scoprire cosa avverrà ai vari e ricchi personaggi del ciclo narrativo. Con questo successo il giovane autore ha sicuramente dato una inequivocabile prova delle sue capacità, dato anche il fatto che è ancora solo agli esordi di quella che sicuramente sarà una grande ascesa ai vertici del mondo del fantasy e che lo potranno portare ad essere fra i nomi che hanno lasciato il segno nella storia di questo genere. Dalla trama articolata, intrigante, fluida, dai personaggi dotati di spessore pluriprospettico, dalla ricchezza di particolari geografici, etnici e linguistici studiati nel minimo dettaglio, Christopher Paolini ha creato un romanzo originale e di grande talento che ha strabiliato milioni di lettori e si è meritato il titolo di erede di Tolkien da molti critici. Anche se in realtà esistono forti differenze fra la trilogia di Tolkien e il Ciclo dell’Eredità, date forse dai diversi obiettivi preposti dai due autori alla base dell’ideazione dei due romanzi, innegabilmente le avventure di Eragon sono un sublime capolavoro, sorprendente e forte nella complessità delle sue sfaccettature. La storia avvolge il lettore tra le sue spire e lo trasporta in un mondo al di là dell’immaginazione e alle porte dei sogni degli amanti del fantasy, muovendosi in una intricata “tridimensionalità” (come ha affermato lo stesso Paolini nella parte dedicata ai ringraziamenti di Brisingr) fatta di luoghi immaginari e oscuri, episodi ironici o eventi terribili, segreti che ne nascondono altri, draghi e creature impensabili, che si districano in percorsi apparentemente diversi ma che si riconciliano magicamente in un unico insieme dando alla luce la straordinaria bellezza dell’opera. Una lettura avvincente e divertente che scorre sotto gli occhi semplice e chiara suscitando sempre più interesse pagina dopo pagina; forse l’unico difetto del libro è proprio questo: lo si divora fin troppo in fretta! >Buona lettura “Atra esterni ono thelduin!”>Evarinya Fricai
[…] preceduto quest’ultimo: Eragon ed Eldest (un unico post per i primi due capitoli della saga) e Brising (terzo […]