La storia dell’URSS raccontata a forza di storielle…
Ho iniziato a conoscere Moni Ovadia da poco, e mi ha subito attirato con una certa simpatia. Ed ecco che ho comprato il suo ultimo libro: “Lavoratori di tutto il mondo, ridete”. Cosa racconta l’autore, ebreo di origine ungherese, in questo libro?
In pratica fa un excursus sulla URSS dai primi esordi fino alla situazione attuale (o meglio: alla dissoluzione della URSS e alla rinascita di Russia e paesi limitrofi). Lo fa in due modi. Apre ogni capitolo raccontando un personaggio “fondamentale” o un elemento culturale del socialismo sovietico e lo accompagna, nella seconda parte, con storielle, motti, prese in giro raccolte in qua e là fra il popolo russo e dei Paesi limitrofi. Accompagna, cioè, ogni personaggio / situazione con le storielle che lo sdrammatizzavano. Per dare un’idea dei personaggi “trattati” si parte da Lenin, Stalin per arrivare a Breznev, Andropov, Cernenko e Elcin. E fra gli argomenti trattati si parla di ebrei russi, di alcolismo, di “disinformazione”, di KGB e tanto altro…
L’idea mi sembra molto simpatica, anche perché le “storielle” sono uno dei fondamenti che ti fa conoscere più a fondo un popolo. E forse l’essere ebraico (popolo fra i più auto ironici) aiuta Moni a fare critica anche dei personaggi e delle situazioni che racconta, ed anche un po’ di autocritica sull’utopia sovietica e sul comunismo, di cui Moni è un fervente assertore.
Ma non mi interessa, in questo post, appoggiare o criticare la visione politica di Ovadia, espressa chiaramente nell’introduzione. Mi ha fatto piacere leggere le sue idee, perché comunque è un arricchimento, anche se alcuni passaggi non li condivido.
A chi consigliare la lettura di questo libro? Se si esclude la parte descrittiva e ci si concentra sulle storielle potrebbe essere un semplice libro da portarsi sotto l’ombrellone. E’ invece interessante anche la parte iniziale del capitolo, dove sono descritti i vari personaggi. Certo, si può pensare che siano descrizioni fatte da un occhio forse un po’ di parte, ma in più casi l’autore è stato ben preciso sia sulle cose fatte bene che su quelle fatte male.
Può essere, quindi, un libro per tutti coloro che si vogliono avvicinare alla storia dell’URSS (ma non è completo e richiede approfondimenti successivi) attraverso i suoi personaggi principali. Libro che permette di conoscere anche l’umore del popolo grazie alle storielle raccolte dall’autore.
Buona lettura a tutti.
5 Ottobre 2008 – correzione
Grazie a “Kruaxi” per la correzione sull’origine di Moni Ovadia (correzione del primo paragrafo). Chiedo scusa: mi ero confuso…
Questo blog si serve di cookie tecnici per l'erogazione dei servizi e ospita cookie di profilazione di terze parti, utilizzati per la personalizzazione degli annunci pubblicitari. Se vuoi saperne di più a riguardo, compreso come cancellarli e/o bloccarli, accedi alla pagina Cookie Policy per visionare l'informativa completa, altrimenti clicca su "OK" per accettarli esplicitamente. Se prosegui nella navigazione sul sito acconsenti tacitamente al loro uso. Maggiori info
Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.
Ovadia è di origine bulgara.
[…] un po’ diverso dal solito (almeno dal “solito” da me finora conosciuto: 1, 2 e 3) questo libro di Ovadia. Se in passato si trovavano sulle pagine dei suoi libri storielle […]