La storia di un uomo che si sposa e muore dal ridere…
La famiglia Malaussene – la tribù, come loro si chiamano – è molto strana e variegata. E’ una grande famiglia, prima di tutto, formata non solo da legami di sangue ma anche di amicizia.
Se vi capita di incontrarla la riconoscerete sicuramente. Ma (consiglio) se vi invitano ad un matrimonio, fate tutto il possibile (ed anche un po’ di impossibile) per non marteciparvi! Due libri (la prosivendola, La passione secondo Thérèse), due matrimoni, due omicidi (più qualche morto collaterale).
In questo caso si parla di Thérèse, la sorella veggente di Benjamin (il fratello maggiore) si è innamorata di un nobile, il conte Marie-Colbert de Roberval, “consigliere referendario di primo livello”.
Sembra l’onestà in persona, il buon MC2 (così Marie-Colbert chiede a Benjamin di essere chiamato). Ma Benjamin sente incombere sopra di sé la “copronuvola” che annuncia sciagure, tanto che – ormai rassegnato al matrimonio – si prepara per la prigione raccogliendo alcuni effetti personali in una valigia ed una serie di libri consigliati dalal regina Zabo (per l’ennesima volta ex-datrice di lavoro) e da Loussa di Casamance (ex-collega ed amico).
La storia è alquanto semplice, e non ve la svelerò tutta (altrimenti rovinerei la sorpresa della lettura). In breve possiamo dire che Benjamin cede all’idea di concedere Thérèse come sposa a MC2. Nonostante la sua riluttanza la tribù è tutta con la sorella e smonta una ad una le obiezioni del “capo tribale”. Un matrimonio fastoso ma non eccessivo, con un uomo che sembra prodigarsi in tutto e per tutto per gli altri, il viaggio di nozze a Zurigo.
Tutto come nella migliore tradizione delle favole ma… sarà proprio così? Perché Thérèse torna a casa sconsolata e triste? L’incendio della roulotte dove Thérèse accoglieva chi desiderava qualche scampolo di futuro è accidentale, oppure qualcuno voleva uccidere la novella sposa? E come mai, ad un certo punto, Thérèse cambia completamente, da seriosa e spigolosa ad allegra e dalle morbide curve? Benjamin sospetta un nuovo Malaussene, ma sarà proprio così?
Continuo a ribadire la mia stima nello stile di scrittura di Pennac: è un pennellatore di storie, un impressionista della scrittura. Ho notato nei suoi racconti (almeno quelli della famiglia Malaussene) uno “schema”: Benjamin si licenzia da lavoro (sempre dalle Edizioni del Taglione) quando è preoccupato per un evento del futuro prossimo; poi succede il fattaccio (per ora sempre col morto e sempre a ridosso di un evento gioioso), Benjamin (o famiglia) rischiano di subirne tutte le conseguenze, ma alla fine tutto si risolve per il meglio suggellando la ritrovata tranquillità con lo sbocciare di una nuova vita (in questo caso “Maracuja”, nata da Thérèse e… scoprite da voi chi è il padre!
Non sto a ripetere tutte le qualità dello scrittore, già decantate nel precedente post (la prosivendola). Continuo a pensare che sia cosa buona e giusta farmi una libreria con i libri di Pennac.
Buona lettura!
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[…] e “La passione secondo Thérèse” li ho già recensiti, rispettivamente, in questo e questo […]