Eh no! Non è sicuramente l’opera di Cervantes, ne tantomeno una “riduzione” a fumetti a cura di Jacovitti.
Si tratta di tavole disegnate per “Il Vittorioso” negli anni 50 e raccolte in questo “libro” a cura delle “Edizioni Di” (Castiglion del lago – PG – non ho trovato un sito web).
Non sono un grande esperto di fumetti, ma alcuni fanno parte della mia infanzia e giovinezza. Ed i personaggi di Benito Jacovitti sono fra questi secondi… Cocco Bill in primis, salami affettati per la terra, battute assurde ed irreali, situazioni altrettanto strane. E l’immancabile lisca di pesce stilizzata che è divenuta il logo di Jacovitti.
Alle superiori ho avuto un paio di diari disegnati da Jacovitti e su diessi, a volte, ho versato lacrime dal gran ridere. Poi, lo confesso, li ho abbandonati per passare a Garfield, ma ho mantenuto un posticino nel cuore per “Jac” e quando mi è possibile acquisto volentieri uan sua opera.
Il Don Chisciotte da lui disegnato per Il Vittorioso è un personaggio allampanato che, preso dalle gesta di un suo antenato cavaliere (che si chiamava, guardacaso, proprio Don Chisciotte) decide di dedicarsi ad opere cavalleresche. Accompagnato dal suo fedele servitore (fedele, soprattutto, perché spera un giorno di vedere almenoi una parte dello stipendio arretrato), che lui “vede” come Sancio Pancio, cavalca il suo ronzinante verso epiche imprese… e si scontra prima con un treno, poi con i pali dell’elettricità fino ad arrivare in città e combinare un bello scompiglio. Conosce una “ragazza” (che lui pensa essere Dulcinea) e si mette al suo servizio… e fra una battuta ed un’altra si ritrova sindaco della città a legiferare le più assurde riforme pensabili (auto che viaggiano sul marciapiede per lasciare spazio ai pedoni lungo la strada…).
Il bello di Jac è proprio il gusto per la battuta e la situazione assurda che mette nel fumetto: auto che saltano da un marciapiede all’altro, ronzinate “ricurvo” sotto il peso di Sancio Pancio (che è costretto a cavalcare a piedi), tram a dondolo, chirurghi con la chiave inglese…
Sono contento dell’acquisto: non è il Jac che conoscevo dai diari di scuola (ma corrono 30 anni fra il Don Chisciotte del Vittorioso e la figura di Cocco Bill che mi divertiva durante i giorni di lezioni) ma è pur sempre un buon “jac” d’annata. Senza considerare che l’opera (dimenticavo: stampata in 600 esemplari) è ben curata e riporta sia una introduzione sul personaggio “Don Chisciotte” sia sul lavoro di Jacovitti. E le tavole sono presentate sia a colori sia in bianco e nero (in queste seconde alcune espresioni sono più particolareggiate, forse perché non appesantite dal colore).
Se siete appassionati di Jaovitti forse sapevate già di questa opera ed è inutile che decanti, per voi, le sue qualità. Chi ama i fumetti e la loro storia credo debba dare un’occhiata a questa opera. Il prezzo non è eccessivo (circa 29 euro) per quello che rappresenta – è vero però che si possono trovare altre opere “storiche” a prezzi inferiori…
Bhe, se vi capita di leggerlo: buone risate.
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