Abbaiare stanca (Daniel Pennac)

Ebbene lo ammetto: Daniel Pennac mi ha stregato. Dopo “La lunga notte del dottor Galvan” ho trovato il libro che da il titolo a questo post… Non ho saputo resistere: il libro è finito nel carrello e ormai fa parte della mia libreria. Non che mi dispiaccia, intendiamoci, ma se continuo con questo ritmo (5 libri acquistati in una settimana, solo uno letto) rischio [1] che la tredicesima svanisca in carta stampata e [2] che i libri mi crollino addosso mentre sto dormendo (li ho abbarcati tutti alla testata del letto).
Un piccolo bastardino, “troppo brutto” che “nessuno lo vorrebbe”, scampato all’annegamento appena nato, è il protagonista della storia raccontata da Pennac. Anzi: la storia è proprio de Il Cane (sì, in maiuscolo, perché così è stato battezzato da Mela), Pennac si limita solo a tradurla in parole per noi…
Dopo varie (e brutte) avvventure capitate al cucciolo, Il Cane va in città a cercare una padrona da addestrare… E’, però, Mela, una ragazzina dai capelli rossi, che trova lui. Dapprima il loro rapporto era un po’ con alti e bassi. La ragazzina aveva stressato con tante di quelle bizze i genitori (in vacanza a Nizza) che alla fine l’avevano portata al canile municipale per scegliere un cane. E lei aveva scelto il bastardino, anche se i genitori erano contrari (ma in realtà erano contrari proprio all’idea di avere un cane). Finite le vacanze si torna a Parigi, cane compreso… e qui crolla il rapporto: Mela sembra non vedere più Il Cane, non considerarlo e lui, allora, dopo un po’, decide di fuggire. Altre avventure (l’incontro con Ienoso e Cinghiale – cane e padrone -, con l’Italiano, l’Egiziana, l’Artista – una banda di gatti che fa al guardia al cimitero dei cani) finché Mela non vede di nuovo Il Cane per strada: cerca di riprenderlo, ma lui indietreggia. Sta sempre in vista: si fa vedere ma non acchiappare, finché Mela capisce qual’era stato il suo errore e, allora, Il Cane si avvicina ed è di nuovo pace.
Ma la storia non finisce qui. I genitori di Mela, il Muschioso e la Spepa, sembrano confabulare qualcosa. Mela rifiuta di mangiare, e neppure Il Cane, per solidarietà con la padrona-amica ritrovata, tocca cibo. Finché non si parte di nuovo per le vacanze, per Nizza. Ma per strada…
E no cari! Se vi interessa il finale dovete correre a comprare il libro. No, io non ci guadagno niente (magari), e non voglio neppure ricattarvi. Penso, però, che sia un libro che faccia la sua bella figura nella libreria, specie se è quella dei ragazzi. Non so se Pennac lo ha pensato appositamente per i ragazzi, ma sicuramente è molto indicato per loro (direi che è ottimo per ragazzi da 12 a 15 anni, ma va bene anche per “ragazzi” sui trenta (+5, come me) e può essere letto anche dai più piccoli (8-12).
Lo stile è quello di Pennac, che io trovo eccezionale nella sua semplicità. Se mi permettete un confronto, per spiegare meglio questa mia affermazione, chiamo in causa Tolkien. Lo so, sono epoche diverse, ma quello che mi interessa è che Tolkien sapeva usare stili diversi (molto pomposi o molto semplici) in base alle storie che raccontava (relativamente: il Silmarillon e Lo Hobbit). Pennac usa uno stile sempre asciutto e semplice… Ed ha il pregio, con il suo stile, di dare velocità alla lettura. Periodi che si fanno leggere più velocemente quando l’azione è concitata, e periodi che fanno rilassare la lettura quando l’azione è più calma.
Il libro l’ho trovato a 8.50 euro all’Ipercoop… Fa parte della collana “Gl’Istrici” della Salani. Ve lo consiglio veramente. Dimenticavo: ha anche un’altro pregio: si legge in una giornata (comprato ieri e finito oggi).
Buona lettura.
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