La trilogia dell’eredità: Eragon ed Eldest
A Natale mi hanno regalato un libro: Eragon. L’avevo visto in libreria ma avevo deciso di aspettare a comprarlo (non volevo fosse uno dei soliti fantasy nato sulla scia del successo del Signore degli Anelli). Pochi giorni fa ho comprato (ed ho già divorato) il secondo libro: Eldest.
Non vi racconto la storia: vi dico solo che si parla di un ragazzo che è scelto, da una dragonessa, per essere un cavaliere e combattere ingiustizia e malvagità… e riportare la pace nel Regno di Alagaesia (classica storia epica). Ciò che Eragon considera un fuga diventerà un cammino di crescita, anche se intervallato da lutti, battaglie, dolori… e battiti di cuore. Nel secondo libro (Eldest) Eragon si troverà ad essere istruito da un elfo fino ad acquisire molta sicurezza e (dono dei draghi) un nuovo corpo, guarito dalle precedenti infermità (una specie di rinascita). Ma si troverà ad affrontare nemici più grandi e potenti, rischiando quasi di morire…
Mi sono ricreduto quando l’ho letto: devo proprio ringraziare la persona che me lo ha regalato. Intendiamoci: non si avvicina all’opera di Tolkien, anzi scopiazza un po’ (non dalla storia, ma dall’ambientazione che Tolkien ha costruito per narrare la storia). Così come prende a piene mani dalla trilogia di Guerre stellari (episodi 4 5 e 6).
Però se si pensa che si tratta di un ragazzo di 15 anni, appassionato di fantasy, che ha scritto il libro tutto da solo (aiutato solod ai genitori) lo si apprezza molto. E poi la storia è avvincente e coinvolgente. Ha qualche difetto (si nota che lo scrittore è ancora un po’ acerbo) ma niente di così rilevante da non consigliare la lettura.
Nel secondo libro, Eldest, le cose cambiano molto. Si nota una certa maturità, probabilmente aiutata dallo staff della casa editrice (visto il successo del primo libro). Un grosso passo avanti è nell’uso dei personaggi. In “Eragon” i personaggi secondari erano quasi appendici dei protagonisti (il ragazzo e la dragonessa), mentre in “Eldest” ogni personaggio principale ha un suo ruolo ben definito… Ovviamente quasi tutti si intrecciano con Eragon, ma hanno personalità meglio definite… si può dire che vivono di vita propria e non del riflesso di Eragon.
Ho scritto un commento un po’ più corposo sul sito
www.ciao.it… (dove potete trovare anche altre opinioni). Se la cosa vi ha incuriosito dategli un’occhio…
E se volete entrare nel regno di Alagaesia, la terra dove Eragon dovrà riportare la pace, potete visitare il
sito omonimo.
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